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Angelina Lo Dico: “Una vita consumata dall’amore”

Pisticci e Marianopoli unite nel nome di Angelina Lo Dico, la giovane maestrina siciliana, che proprio nelle borgate di campagna del territorio di Pisticci volle sperimentare la sua profonda vocazione missionaria e francescana, a contatto con i poveri, gli umili, gli infermi, i carcerati, sacrificando la sua giovane esistenza. Giunta a Pisticci nei primi anni ’20 per insegnare nella pluriclasse di Tinchi-Caporotondo, in una zona infestata da malaria, tifo e tisi, oltre che maestra fu madre, sorella, infermiera, la confidente e la comare di tutti. Era già chiamata la maestra santa di Tinchi e nel suo paese il Giglio di Marianopoli. Persone ispirate e di buona volontà stanno oggi raccogliendo notizie e testimonianze sulle sue virtù eroiche, che possano spalancare per lei le porte della beatificazione. Nella Chiesa Matrice della sua Marianopoli (Caltanissetta) dove il ricordo della Lo Dico, al pari di Pisticci, è ancora molto vivo, la maestrina di Tinchi è stata al centro di un interessante convegno dal titolo “Una vita consumata dall’amore” in occasione dell’ottantesimo anniversario della sua scomparsa ed al quale la stampa siciliana ha dato ampio molto. Il seminario di studi si è aperto con i saluti dell’arciprete Giuseppe Di Rocco, del parroco di Tinchi Lorenzo Marcucci, dei sindaci di Pisticci e Marianopoli Vito Di Trani e Carmelo Montagna. Relatori del convegno il prof. Giuseppe Coniglio e don Luciano Calabrese che hanno presentato gli aspetti più salienti della personalità di Angelina Lo Dico ed il suo impegno di grande fede e devozione. Subito dopo, un suggestivo intermezzo musicale eseguito dalla Corale “Soli Deo Gloria” che ha presentato la narrazione artistico-musicale “Un Giglio di Marianopoli”. E’ seguita infine la S. Messa celebrata dal vescovo di Caltanissetta mons. Mario Russotto. Molto toccante la testimonianza della figlia di Virgilio Rizzi, fidanzatino della Lo Dico che si avvicinò alla Chiesa proprio grazie alla maestra. Durante il convegno sono state pure tracciate le linee per un gemellaggio religioso tra Pisticci e Marianopoli, nel nome di Angelina Lo Dico. La giovane maestra insegnò a Tinchi dal 1921 al 1930, in un contesto di grave disagio, povertà e miseria e per mancanza di una vera e propria scuola ospitò i suoi piccoli scolari in una stalla. Per poter partecipare alla gioia della S. Messa, percorreva ogni domenica a piedi dodici chilometri per raggiungere Pisticci, finchè convinse l’arciprete Di Giulio a mandare un sacerdote a Tinchi. Nel frattempo riuscì a costruire una vera e propria scuola e una piccola chiesa dedicata a Cristo Re. Forse fu un povero bambino a cui offrì un letto su cui dormire a contagiarla di tubercolosi. Stanca e ammalata fece ritorno a Marianopoli dove si spense il 5 novembre 1932. Ad Angelina Lo Dico è stato intitolato l’ospedale di Tinchi che oggi purtroppo rischia di essere chiuso o ridimensionato.

(G. C.)

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