Anniversario Marcinelle, Mollica: “Tenere vivo il ricordo”
“Il mio plauso va al questore di Potenza Giuseppe Gualtieri che, attraverso un momento di raccoglimento dinanzi alla lapide intitolata ai caduti della Polizia di Stato, ieri ha voluto rendere omaggio alle vittime della tragedia di Marcinelle. Un esempio di come le istituzioni debbano tenere sempre vivo il ricordo di una delle giornate più tristi di ogni memoria, ponendo sempre maggiore attenzione sulla sicurezza nei posti di lavoro”. È quanto dichiara il presidente del Consiglio regionale Francesco Mollica, che è anche presidente della Commissione regionale dei lucani nel mondo, all’indomani della giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, istituita dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2001 in ricordo della sciagura avvenuta l’8 agosto di 60 anni fa, nella miniera di carbone di BoisduCazier in Belgio.
“Il tempo trascorso – afferma Mollica – non attenua il ricordo di una tragedia simbolo del sacrificio del lavoro italiano oltre i confini nazionali. Essa costituisce tuttora motivo di riflessione sui pressanti temi dell’integrazione degli immigrati e della sicurezza sui luoghi di lavoro, nonché forte sprone a perseguire questi obiettivi con il massimo impegno delle istituzioni italiane ed europee e di tutte le forze sociali”.
“È altrettanto doveroso – aggiunge ancora il presidente del Consiglio regionale – ricordare il sacrificio di tanti connazionali che con il loro lavoro all’estero mantenevano la speranza di una vita migliore a chi era rimasto in Italia come in Basilicata. L’ho ricordato qualche giorno fa nella serata dedicata a Pietro Cristiano, che da San Fele partì per il Belgio e fu uno dei tanti ad accettare il contratto come minatore, l’accordo italo belga del 46, una vera tratta di uomini dove si scambiava la vita con il carbone. Un martirio che rinnova la sua attualità ogni volta che i fatti di cronaca ci danno testimonianza di nuovi incidenti sui luoghi di lavoro. È anche per questo che l’8 agosto è un giorno per rimarcare sempre e con forza che la dignità e la vita di una persona valgono più di qualsiasi altra futile considerazione”.