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Arbea, appello alle organizzazioni agricole per riprendere la mobilitazione

“Finalmente il mondo agricolo, forse avvertendo in anticipo l’arrivo della primavera, si sta svegliando dal lungo letargo e scopre che i gravissimi problemi dell’Arbea sono reali, e per gli agricoltori diventano economicamente sempre più torbidi e insopportabili”. A sostenerlo è il presidente del CSAIL Filippo Massaro, per il quale “dopo la nota di protesta della Coldiretti basterebbe leggere le dichiarazioni burocratiche tutt’altro che convincenti del “supermanager” Freschi per toccare con mano lo stato agonizzante dell’Azienda che solo ed esclusivamente con atteggiamento di accanimento terapeutico giunta regionale e centrosinistra, con l’arroganza di sempre, continuano a tenere in vita. Ma poiché il CSAIL, e con esso i tanti agricoltori delle aree più interne, Val d’Agri e Sauro in primis, che in tutti questi anni hanno tenuto iniziative di mobilitazione con l’obiettivo centrale della chiusura dell’Agenzia, non si rassegnano ad un destino scritto nei palazzi della deludente politica regionale, vogliamo dar credito al rinnovato spirito di protesta. Di qui l’appello a Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri a riprendere unitariamente la lotta per il superamento definitivo dell’Arbea con il passaggio delle consegne, attraverso l’Agea, al Dipartimento Agricoltura della Regione così come avviene già da tempo in altre Regioni con risultati soddisfacenti per gli agricoltori in termini di accelerazione delle pratiche per gli aiuti comunitari concreti in agricoltura.

Non sono bastati i continui provvedimenti punitivi degli organismi della Commissione Europea con la messa in discussione di ben 85 milioni di euro di rendicondazioni ripetutamente inesatte e assai discutibili (che pagherebbero i cittadini lucani), rilievi della Corte dei Conti, inchieste della magistratura per condannare la scellerata “gestione Di Mauro” e quella attuale del supercommissario Freschi, a convincere che per il bene della nostra agricoltura l’unica strada possibile è la soppressione dell’Arbea. Le organizzazioni professionali agricole – afferma ancora Massaro – dovrebbero inoltre sollecitare l’assessore Mazzocco a mantenere gli impegni assunti sia per la rendicontazione delle spese del PSR 2007-2013 in modo da evitare l’imminente  ‘disimpegno’ dei fondi e per l’accelerazione dei nuovi Bandi attesi dai nostri agricoltori. E’ evidente che la “questione Arbea”, come quella più complessiva che riguarda il presente e il futuro dell’agricoltura della nostra regione, legati essenzialmente agli aiuti comunitari, non si possono considerare “archiviati” dopo il deludente dibattito in Consiglio Regionale per aver imboccato la strada che porta al totale baratro dell’economia con il fallimento dell’agricoltura lucana”.

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