Aree interne, lo sviluppo nasce dall’associazionismo tra i Comuni
La sperimentazione degli interventi finalizzati a incentivare lo sviluppo delle aree interne, partirà nelle zone della Montagna Materna e del Mercure-Alto Sinni-Val Sarmento. Si tratta di interventi, di medio e lungo periodo, finalizzati a invertire le tendenze di spopolamento e degrado che interessano i territori meno serviti del Paese, rilanciando i servizi essenziali di cittadinanza e sviluppo. Sono due le aree lucane selezionate dal Comitato Nazionale per le Aree Interne, che ha individuato 23 aree progetto su tutto il territorio italiano, per interventi sperimentali nell’ambito della Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne.
Ammontano a 3,74 milioni di euro le risorse messe a disposizione dal Governo nazionale per ciascuna area, derivanti dalle Leggi di stabilità per il 2014 e il 2015. I fondi destinati alla Montagna Materana sono già disponibili con la delibera Cipe 9/2015 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 20/04/2015, mentre per l’altra area pilota si è in attesa della seconda delibera del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica. A queste risorse, che saranno utilizzate per migliorare l’accesso della popolazione ai servizi essenziali nelle materie dell’istruzione, dei trasporti e della sanità, si aggiungeranno quelle della programmazione comunitaria 2014-2020, rinvenienti dai fondi Fesr, Feasr, Fse, il cui importo sarà definito al termine del negoziato con la Commissione europea e utilizzabili per lo sviluppo economico, l’efficientamento energetico, l’inclusione sociale, l’edilizia scolastica e le strutture turistiche.
Nel corso di una riunione che si è svolta questa mattina nella Sala Verrastro della Regione Basilicata, il presidente Marcello Pittella ha comunicato ai sindaci dei Comuni interessati (8 per la Montagna materana e 19 per il Mercure-Alto Sinni-Val Sarmento), le tappe e le date per giungere alla sottoscrizione degli accordi di Programma Quadro (Apq) attuativi della strategia nazionale per le aree interne, fissata per il prossimo 30 settembre tra Regione Basilicata, i Ministeri competenti e le aree interessate. Il primo step è l’individuazione, da parte dei Comuni, dei referenti tecnici e politici dell’intero progetto. Nominativi che saranno decisi in autonomia dai sindaci e che saranno resi noti già il 14 maggio, data del prossimo incontro in Regione. Lo step successivo prevede la formalizzazione dell’unione dei comuni dell’area o, in alternativa, la convenzione tra gli stessi.
Per essere subito operativi, il presidente Pittella ha chiesto ai sindaci di arrivare alla prossima riunione con una griglia delle priorità di intervento. “Dobbiamo accelerare i tempi – ha detto Pittella – è un’occasione che non possiamo perdere. Questo progetto – ha aggiunto il presidente – è anche un esperimento positivo di unità, una sfida per un percorso condiviso che parte dall’unione dei comuni che, attraverso il superamento di localismi e individualismi, arrivi alla realizzazione di un progetto condiviso. C’è un’idea – ha affermato Pittella – che è superiore alle personali culture politiche e alle varie correnti e che si chiama Basilicata”.
“Gli interventi – ha concluso – dovranno essere finalizzati all’efficientamento della spesa in un’ottica di crescita occupazionale. I trasferimenti economici saranno infatti successivi alla rendicontazione della spesa per evitare inutili e dannose polverizzazioni di fondi”.
Nel corso dell’incontro l’Autorità di gestione del Programma Operativo Fesr 2014-2020, Antonio Bernardo, ha illustrato gli assi prioritari di intervento per il rilancio delle aree interne. “Le risorse messe a disposizione – ha detto Bernardo – saranno utilizzate per ridurre le problematiche tipiche delle zone interne, interessate da difficoltà nei trasporti, carenze di strutture sanitarie e scolastiche. Per individuare i bisogni specifici delle zone interessate ed elaborare progetti mirati – ha aggiunto l’Autorità di Gestione Po Fesr – dovranno essere coinvolti i soggetti portatori di interesse, pubblici, privati e associativi, al fine di redigere un’adeguata ‘Strategia di area’, condizione necessaria alla stipula dell’Accordo di Programma Quadro”.
Il raggiungimento di tutti gli obiettivi è previsto nel 2023, con un primo step di verifica il 31 dicembre 2018.
All’incontro odierno erano presenti anche le Autorità di gestione dei fondi Feasr, Fse e la dirigente dell’Ufficio regionale responsabile del Fondo di Sviluppo e Coesione.