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Aree Programma, col nuovo anno le prime funzioni associate

Polizia locale, protezione civile e assistenza sociale. Saranno molto probabilmente queste le prime funzioni che saranno gestite in forma associata, a partire dall’inizio del prossimo anno, dai Comuni della Basilicata con popolazione fino a cinquemila abitanti o da quelli con tremila abitanti che già appartenevano alle Comunità Montane. E’ quanto emerso questa mattina a Tito nel corso di un dibattito con i sindaci dei Comuni interessati, i presidenti delle Conferenze dei Sindaci delle Aree Programma e gli amministratori dei Comuni Capofila delle Aree Programma, interamente dedicato ai recenti provvedimenti governativi in materia funzioni associate dei Comuni, anche al fine di valorizzare il ruolo delle Aree Programma nell’ottica delle Unioni di Comuni. All’incontro hanno preso parte il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo, il direttore generale del Dipartimento Presidenza della Giunta Angelo Nardozza e il dirigente dell’Ufficio Autonomie Locali Pasquale Monea. Nel corso dei lavori è emersa una grande voglia di protagonismo dei Comuni e la richiesta di una giusta autonomia nelle fasi programmatorie.

“Questo è il primo di una nuova serie di incontri sulla governance territoriale – ha detto il presidente De Filippo. Da queste assemblee dovranno emergere idee chiare e condivise sull’assetto di base della governance del territorio”. Il presidente della Regione si è poi soffermato sulla specificità della Basilicata. “Quando si ragiona in termini di sostenibilità dei servizi e delle funzioni -ha detto De Filippo – la nostra Regione deve essere sempre valutata sia in termini geografici che in termini e demografici”.

De Filippo inoltre ha mostrato attenzione alle diverse posizioni espresse dei sindaci che hanno partecipato al dibattito di oggi. “Comprendo le preoccupazioni e le difficoltà che si possono determinare – ha aggiunto – e ne terremo conto. Ma dobbiamo anche essere consapevoli che in questa fase di forte contrazione delle risorse pubbliche dobbiamo necessariamente essere in grado di fare sintesi, per mettere in campo non solo virtuose forme di gestione associata dei servizi primari, ma anche strumenti di condivisione delle fasi di programmazione di importanti fondi comunitari e nazionali”

 

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