Arif Puglia, la Flai Cgil promette altre manifestazioni di piazza
E’ passato un mese dal 10 aprile, quando c’è stata la manifestazione di piazza dove i sindacati ed i lavoratori dell’Arif hanno fatto sentire la propria voce, sottolineando come gli impegni assunti in termini di occupazione e di stabilizzazione devono essere mantenuti. Lo stesso governatore pugliese, Michele Emiliano, a margine del consiglio regionale, svoltosi proprio il 10 aprile, aveva rassicurato gli oltre 300 manifestanti sulla necessità di procedere velocemente verso la risoluzione delle tante questioni, a partire dalla procedura di commissariamento dell’Agenzia regionale.
“Purtroppo niente di tutto questo è stato fatto. L’unico dato certo è la fumata bianca nella ricerca della figura commissariale per destituire l’attuale direttore generale dell’Arif, Domenico Ragno”, ha detto Antonio Gagliardi segretario regionale della Flai Cgil Puglia, che ha altresì ricordato come, nonostante l’immediato impegno economico a favore dell’Agenzia pari a 40 milioni di euro approvato in bilancio regionale, i nodi restano da risolvere e riguardano il rinnovo del contratto integrativo regionale di settore che interessa circa mille dipendenti di ARIF, l’erogazione del premio di produttività per gli anni 2016 e 2018 ed una serie di stabilizzazioni relative al personale precario.
“Abbiamo forti dubbi sulla volontà politica della Regione Puglia di voler risolvere le criticità di Arif a partire dall’infausta condizione di precariato che vivono dal 2011 gli impiegati Ex Sma – ha aggiunto Gagliardi – Non comprendiamo il silenzio dell’assessorato all’agricoltura. Al netto del completamento delle procedure di commissariamento, molte cose si possono riattivare, come il tavolo per il rinnovo del contratto integrativo di lavoro, ma si preferiscono incontri con parte del personale dell’Arif in sedi diverse da quelle sindacali o istituzionali che stanno determinando tra gli stessi lavoratori incertezza e indeterminatezza, oltre a causare disintermediazione e delegittimazione della rappresentanza costituzionalmente prevista”.