Arnaldo Villamaina nuovo segretario generale della First Cisl Basilicata
La First Cisl Basilicata ha riunito oggi a Potenza il consiglio generale per eleggere il nuovo gruppo dirigente a seguito del passaggio in confederazione dell’ex segretario Gennarino Macchia. Arnaldo Villamaina (nella foto il primo da sinistra) è stato eletto nuovo segretario generale della federazione. Sarà coadiuvato in segreteria da Teodosio De Martino, Klaudia Latronico e Antonio Rescigno. Alla riunione del consiglio generale sono intervenuti il leader nazionale Giulio Romani e il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella. “Lascio dieci anni di confronti con il territorio, i nostri associati e con il sistema del credito della Basilicata e del Sud”, ha detto a margine del consiglio il segretario uscente Gennarino Macchia. “Siamo diventati leader nel nostro settore, nonostante le difficoltà e la più grande crisi economica e finanziaria che si sia mai registrata nell’ultimo secolo. Siamo cresciuti come numero di associati – ha continuato – tenendo nei confronti dei nostri interlocutori una posizione politica chiara, precisa, che ha portato notevoli frutti nonostante la marginalità della nostra regione rispetto ai grandi flussi economici e finanziari del nostro paese”.
Il neo segretario regionale Arnaldo Villamaina annuncia continuità nella proposta sindacale. “Il mio è un mandato in continuità con quanto stabilito nel nostro ultimo congresso”, ha dichiarato a caldo Villamaina, precisando che “tutte le novità sono contenute nella piattaforma programmatica che è già stata ampiamente discussa al nostro interno. Quello che ci proponiamo di fare – ha aggiunto – è di rafforzare il significato della nostra azione in Basilicata attraverso una programmazione delle azioni di proselitismo”.
Il segretario nazionale Giulio Romani ha parlato di banche e del caso Bankitalia. “Il sistema bancario italiano è stato messo sufficientemente a riparo da ulteriori eventi calamitosi – ha detto Romani – certamente è un sistema che ha bisogno di riformarsi nei modelli organizzativi per essere più adeguato al tipo di economia nazionale e per creare sviluppo sostenibile. Sarebbe un errore – ha aggiunto – pensare di sostenere la ripresa con le stesse banche e lo stesso modello di banca con cui si è generata la crisi”. Sullo scontro politico che si è aperto sulla Banca d’Italia, Romani ha detto che “purtroppo sotto elezioni si cerca di dare in pasto all’opinione pubblica qualcosa di conveniente dal punto di vista elettorale. Banca d’Italia ha sicuramente delle responsabilità nei disastri che hanno interessato il sistema bancario nazionale, ma le ha condivise con una politica e un sistema legislativo che hanno favorito quel genere di comportamenti e che ancora non hanno fatto nulla per evitare il ripetersi di quei comportamenti, peraltro nel caso specifico – ha concluso Romani – Visco non era il governatore quando si sono generate le cause dei principali scandali, come Monte dei Paschi di Siena o Banca Popolare di Vicenza”.
Il segretario nazionale Giulio Romani ha parlato di banche e del caso Bankitalia. “Il sistema bancario italiano è stato messo sufficientemente a riparo da ulteriori eventi calamitosi – ha detto Romani – certamente è un sistema che ha bisogno di riformarsi nei modelli organizzativi per essere più adeguato al tipo di economia nazionale e per creare sviluppo sostenibile. Sarebbe un errore – ha aggiunto – pensare di sostenere la ripresa con le stesse banche e lo stesso modello di banca con cui si è generata la crisi”. Sullo scontro politico che si è aperto sulla Banca d’Italia, Romani ha detto che “purtroppo sotto elezioni si cerca di dare in pasto all’opinione pubblica qualcosa di conveniente dal punto di vista elettorale. Banca d’Italia ha sicuramente delle responsabilità nei disastri che hanno interessato il sistema bancario nazionale, ma le ha condivise con una politica e un sistema legislativo che hanno favorito quel genere di comportamenti e che ancora non hanno fatto nulla per evitare il ripetersi di quei comportamenti, peraltro nel caso specifico – ha concluso Romani – Visco non era il governatore quando si sono generate le cause dei principali scandali, come Monte dei Paschi di Siena o Banca Popolare di Vicenza”.