BasilicataCronacaPuglia

Arrestato 54enne ad Altamura per riciclaggio di assegni

Nel corso delle indagini svolte dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Matera in conseguenza degli arresti in flagranza operati dallo stesso reparto ad Altamura il 9 febbraio 2013, i militari hanno accertato il pieno coinvolgimento di MARIO CALDEROLA, noto pluripregiudicato 54enne di Matera, sia nella trattativa per la cessione degli assegni, sia nella loro contraffazione, in concorso con gli altri tre soggetti già arrestati. Calderola è stato arrestato il 6 maggio ed è attualmente ristretto nel carcere di Bari. Gli accertamenti bancari eseguiti con sollecitudine dopo gli arresti di febbraio, unitamente alle dichiarazioni rese dagli indagati in sede di interrogatorio, hanno consentito di individuare in Mario Calderola il soggetto che giovedì 9 febbraio 2013 incontrò in un ristorante di Matera gli altri tre indagati, e trattò con loro quello che dagli stessi venne definito “pre-finanziamento”: i due imprenditori settentrionali, in pieno dissesto finanziario, previo versamento di cinquemila euro (in contanti) quella stessa sera in favore del Calderola, quale compenso per la sua attività di mediazione nella transazione con un ignoto imprenditore, avrebbero ricevuto il 9 febbraio 2013 quattro assegni circolari da cinquantamila euro ciascuno.

I due imprenditori non furono però vittime di truffa: essi stessi assistettero alla contraffazione degli assegni circolari. La mattina del 9 febbraio, infatti, all’interno di un bar nel quale si erano dati appuntamento, Calderola davanti a loro compila gli assegni circolari in bianco (facevano parte di una mazzetta da 85 assegni della Carige, spediti da Genova a Bari e sottratti al corriere tra il dicembre 2010 ed il marzo 2011) apponendo non solo importo e data, ma anche la firma ovviamente apocrifa del cassiere di un fantomatico istituto di credito emittente. Come scrive lo stesso dottor Roberto Oliveri del Castillo, GIP del Tribunale di Bari che ha emesso l’ordinanza: «In realtà le modalità dell’erogazione del prestito (dazione di assegni senza la sottoscrizione di un accordo e luogo di consegna insolito) avrebbero dovuto far sorgere più di un sospetto, ma è agevole affermare che il L. abbia abbassato le proprie difese, in quanto spinto dall’impellente bisogno di danaro.»

Sul conto del Calderola, sempre il GIP scrive: «destano notevole allarme la presenza di contatti con soggetti dediti alle truffe e ad operazioni commerciali poco chiare, (il Gambino ), operanti in ambiti territoriali diversi da quello di provenienza … […] A ciò deve aggiungersi la determinazione e la professionalità dimostrate per portare a termine la contraffazione degli assegni». Le indagini proseguono per accertare le responsabilità di altri due soggetti, di cui uno straniero, entrambi residenti ad Altamura, destinatari di decreti di perquisizione domiciliare emessi dalla Procura della Repubblica di Bari.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *