Arrestato un coltivatore di marijuana a Pomarico
“È per uso personale” sono state le prime parole di giustificazione di A.S., 58enne pomaricano, incensurato, arrestato ieri sera dai Carabinieri della Stazione di Pomarico al termine di un mirato servizio di contrasto al consumo/spaccio di sostanze stupefacenti. Ma l’ingente quantità di piante coltivate e di foglie esposte per l’essiccazione ha indotto i militari a ritenere l’uomo responsabile di coltivazione e produzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente. Dopo diversi appostamenti, i Carabinieri sono riusciti ad individuare il luogo in cui l’arrestato coltivava le piante, un fondo di terreno privato a lui in uso sito in Contrada Salicone. Ieri il blitz, all’imbrunire, momento tipico, al pari della mattina presto, per andare ad annaffiare le piante poiché il clima è più fresco e si è meno soggetti alla presenza di occhi indiscreti. Questa volta, però, gli occhi erano dei militari dell’Arma che hanno colto di sorpresa l’uomo intento ad annaffiare le piante in un’area attrezzata a serra ed occultata alla vista da una parete in vimini intrecciati. Qui i Carabinieri hanno rinvenuto e posto sotto sequestro undici piante di canapa indiana di altezza compresa tra i due ed i tre metri. In seguito, i militari hanno esteso le perquisizioni agli altri locali in uso ad A.S.; tra questi, una vecchia roulotte parcheggiata sul fondo a poca distanza dall’area, al cui interno sono stati rinvenuti diversi vasetti in vetro contenenti foglie già essiccate e sbriciolate, numerose foglie adagiate su un tavolo per l’essiccazione ed una pentola in acciaio di 24 cm di diametro colma di foglie di canapa, il tutto per un peso complessivo della sostanza pari a circa 350 grammi complessivi. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato associato presso il carcere di Matera a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Proseguono le indagini dei Carabinieri della Stazione di Pomarico con il supporto dei colleghi dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Matera per ricostruire il mercato dello spaccio della sostanza coltivata, purtroppo quasi certamente indirizzata ai più giovani.