Arresti per il petrolio in Basilicata
Il gravissimo coinvolgimento del ministro Guidi e, probabilmente del ministro Boschi e del sottosegretario lucano De Filippo e di altri membri del governo Renzi, gli arresti, i decreti di sequestro di un pozzo petrolifero in Val d’Agri (Potenza) e dell’impianto di trattamento e smaltimento di rifiuti petroliferi di Tecnoparco Valbasento Spa di Pisticci (Matera), disposti dalla Direzione antimafia di Potenza, confermano che le battaglie che il M5s Europa sta facendo a Bruxelles e la procedura d’indagine avviata dalla Commissione Ue, dopo le nostre denunce, sono giuste, necessarie e urgenti.
Sono tanti i dubbi e le ombre che vanno chiariti per verificare la situazione ambientale, sanitaria e affaristica provocata dalle estrazioni petrolifere in Basilicata.
Sono lucano e seguo da anni e da vicino le vicende delle trivellazioni lucane. Lo scandalo è più grande di quello che potevamo immaginare e investe in pieno il governo Renzi. L’inchiesta della Dda vede indagati, a vario titolo, 37 persone, tra dirigenti Eni, funzionari della Regione Basilicata e altre persone per le vicende del Centro Oli di Viggiano e altre 23 persone, tra cui l’ex sindaco #Pd di #Corleto Perticara Rosaria Vicino, finita ai domiciliari, per il filone che riguarda la costruzione del Centro Oli #Total di Tempa Rossa. Non è accettabile il silenzio e le sottovalutazioni delle forze politiche che governano la Basilicata, a partire dal governatore Pittella, per arrivare al sottosegretario alla Sanità Vito DeFilippo e al vice ministro Filippo Bubbico, ex governatori lucani che hanno firmato gli accordi con Eni e Total e che ora, guarda caso, siedono su due poltrone del governo Renzi. Bene hanno fatto i portavoce del M5s al Senato e alla Regione Basilicata a chiedere che venga istituita una commissione speciale d’inchiesta che faccia piena luce su tutto quello che sta avvenendo in Basilicata intorno al business delle trivelle.
Piernicola Pedicini – Capo delegazione del M5s al Parlamento europeo