BasilicataPolitica

Art.18, modificare la norma sui licenziamenti economici

La Fim Cisl Basilicata terrà domani un volantinaggio davanti alle principali fabbriche metalmeccaniche della regione per illustrare la propria posizione in merito alla riforma del mercato del lavoro e in particolare sulla questione del famigerato articolo 18. “La scelta del governo di considerare, fin dalle prime battute del confronto con le parti sociali, l’articolo 18 come risolutore dei problemi occupazionali del nostro paese – spiega il segretario generale Antonio Zenga – non solo è stata sbagliata ma ha complicato il confronto con le organizzazioni sindacali sulla riforma del mercato del lavoro. La Fim e la Cisl hanno sempre contrastato questa posizione e nello stesso tempo hanno sempre ritenuto indispensabile evitare che il governo procedesse da solo cancellando completamente l’art. 18 ed eliminando ogni possibilità di reintegro. La proposta governativa – aggiunge Zenga – ha accolto numerose modifiche richieste dalle organizzazioni sindacali, ma la rigidità del governo non ha permesso di raggiungere un accordo”.

Secondo il segretario della Fim lucana “per ridurre al minimo il rischio di abusi, il disegno di legge sulla disciplina dei licenziamenti individuali, in particolare quelli per motivi economici, va modificato e migliorato prevedendo la possibilità che il giudice possa intervenire anche con il reintegro quando ravvede che non sussistano le motivazioni economiche, come previsto nella normativa disciplinare. Questa modifica eliminerebbe qualsiasi rischio di abuso. Come Fim Basilicata siamo impegnati per la massima sensibilizzazione e informazione nei luoghi di lavoro e sul territorio, anche attraverso incontri con i parlamentari lucani, per illustrare la nostra posizione e le nostre proposte di modifica dei provvedimenti”. Zenga si augura infine che Cgil, Cisl e Uil “mettano in campo iniziative unitarie di mobilitazione durante l’iter parlamentare del disegno di legge, senza escludere il ricorso allo sciopero e a forme incisive di pressione nei luoghi di lavoro e sul territorio”.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *