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ASL Bari ed il presidente Emiliano esprimono massima solidarietà e vicinanza all’infermiere del 118 vittima di una vile aggressione

Preso a pugni perché non poteva suturare a domicilio una ferita che, invece, andava trattata in Pronto soccorso. Vittima un infermiere 34enne della postazione 118 di Modugno, intervenuto la notte scorsa al quartiere San Paolo di Bari per una chiamata di emergenza da parte di un uomo che aveva una semplice ferita del sopracciglio, motivo per il quale aveva chiamato l’ambulanza, a quanto pare non volendo recarsi in ospedale distante solo qualche centinaio di metri dalla sua abitazione.
Alle cure del Pronto soccorso, invece, ha dovuto far ricorso lo stesso operatore sanitario colpito con un pugno che gli ha causato un trauma cranio-facciale, trauma contusivo dell’occhio destro con contusione retinica e prognosi di 5 giorni. L’aggressore, peraltro, si è poi recato nel Pronto soccorso dell’Ospedale San Paolo dove ha continuato ad inveire e minacciare l’infermiere, creando un notevole disservizio anche di fronte all’intervento delle Forze dell’Ordine, subito allertate dagli operatori sanitari. L’uomo è stato poi preso in carico e trattenuto in Pronto soccorso in osservazione (e sotto sedazione) sino a stamattina, quando è stato dimesso.
Stamattina presto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha contattato telefonicamente l’infermiere per informarsi sulle sue condizioni e per esprimergli vicinanza e solidarietà, così come il direttore generale facente funzioni, Luigi Fruscio, che ha voluto sincerarsi delle condizioni dell’operatore assieme al direttore del Dipartimento Emergenza-Urgenza, Guido Quaranta, e alla coordinatrice del 118 ASL Bari Franca Errico. «La violenza non è mai tollerabile – commenta Fruscio – e non lo è a maggior ragione quando le vittime sono operatori di pubblico servizio che quotidianamente lavorano per la salute dei cittadini. Siamo a saremo al fianco del nostro infermiere, come di tutti gli operatori impegnati nel 118, nei Pronto soccorso e in ogni situazione in cui, purtroppo, possono essere esposti al rischio di subire un’aggressione senza alcun motivo, a causa di un malcostume per cui si tende a fare un uso privato persino dei servizi di emergenza, così sottraendoli alla loro funzione pubblica. Nelle prossime ore incontrerò l’infermiere per esprimergli personalmente la solidarietà e la vicinanza della ASL Bari e confermargli che lo sosterremo in ogni fase di questa brutta vicenda, anche dal punto di vista legale e processuale».

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