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Asm Matera, nota di Bollettino (Cisl Fp)

“Il recente pensionamento dell’unico dirigente della Uosd (Unità operativa semplice dipartimentale) della Asm Matera che si occcupa di professioni sanitarie e sociali e di qualità e accreditamento ha creato non poca confusione nella gestione dei servizi che ad essa fanno capo, evidenziando la poca funzionalità di tale modello organizzativo”. È quanto sostiene il segretario generale della Cisl Fp Basilicata, Giuseppe Bollettino. “Con l’attuale assetto – prosegue il sindacalista – una sola dirigente di area infermieristica e con un solo anno di anzianità di servizio dovrebbe governare tutto il comparto delle professioni sanitarie. Per queste ragioni abbiamo proposto alla Asm di adottare un modello organizzativo che renda l’Unità operativa più efficiente e allo stesso tempo di avviare un percorso, auspicabile anche a livello regionale in previsione della nuova riforma sanitaria, che attui pienamente, a distanza di 20 anni dalla sua approvazione, la legge 251/2000 relativa all’istituzione della dirigenza delle professioni sanitarie”.

“Come Cisl Fp abbiamo inoltrato ai vertici aziendali dell’Asm la proposta di prevedere nella Unità operativa delle professioni sanitarie, oltre all’unica dirigente delle professioni infermieristiche ed ostetriche, anche la fattiva presenza delle incaricate di funzione afferenti alle altre aree sanitarie e sociali e che le stesse svolgano autonomamente le loro attività, solo in stretta sinergia e collaborazione con la direzione sanitaria aziendale. Ciò è auspicabile – spiega Bollettino – per migliorare la gestione e l’organizzazione delle numerose figure sanitarie al fine di rendere più efficienti i servizi ed erogare prestazioni appropriate ed efficaci ai cittadini. Con tale iniziativa – conclude il segretario della Cisl Fp – si spera di muovere il primo passo verso l’ammodernamento organizzativo e gestionale delle aziende sanitarie, sensibilizzare gli organi competenti, migliorare le condizioni di lavoro delle differenti figure sanitarie dando a tutte pari dignità e autonomia professionale; infine, promuovere una più mirata offerta sanitaria per tutti i cittadini”.

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