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Assessore Piemontese sottoscrive Protocollo per progetti sportivi per i minori sottoposte a pene detentive

Risorse quasi triplicate a sostegno di 220 minori sottoposti a pene detentive che, quest’anno e nel
prossimo, saranno coinvolti in otto progetti sportivi. È il cuore del protocollo d’intesa che, stamattina,
l’assessore regionale allo Sport per Tutti, Raffaele Piemontese, e il Direttore del Centro di Giustizia Minorile
per la Puglia, Giuseppe Centomani, hanno sottoscritto nel carcere minorile “Fornelli” di Bari, alla presenza
del direttore, Nicola Petruzzelli, e della Dirigente e della funzionaria del Servizio Sport per Tutti della
Regione Puglia, Francesca Zampano e Lella Cinquepalmi.
“I minori sottoposti a pene detentive hanno compiuto reati più grandi di loro e abbiamo tutti il dovere di fare
loro sperimentare che un’altra strada è possibile e migliore di quella in cui sono finiti”, ha osservato
Piemontese. A dicembre scorso, il Centro Giustizia Minorile per la Puglia ha elaborato e proposto alla Regione Puglia
otto progetti, da realizzare nel biennio 2018-2019, relativi alla pratica di attività motoria e ricreativo-sportiva
in favore dei minori detenuti. Questa volta si tratta di progetti che coinvolgono ragazzi che scontano la pena
sia all’interno delle carceri minorili che all’esterno, sotto la cura degli Uffici di Servizio Sociale per i
Minorenni.
“Sono progetti con risvolti di tale interesse – ha sottolineato l’assessore regionale allo Sport per Tutti – da
averci indotto a incrementare il finanziamento che, per cinque annualità che abbiamo alle spalle, aveva
oscillato dai 24 ai 50 mila e che portiamo a complessivi 150 mila euro, a sostegno delle attività che si
svolgono quest’anno e per quelle che si svolgeranno l’anno prossimo, convinti che lo sport educhi al
rispetto delle regole, oltre che del proprio corpo e della propria salute, in modo da abbandonare stili di vita
autodistruttivi”.
I progetti riguardano molte discipline: calcio, pallavolo, basket, tennis tavolo, calcio tennis, atletica, calcio
balilla, dama, attività sportive in palestra, body building, tiro con l’arco, trekking, corsi di nuoto, corsi per
arbitri di calcio, pallavolo e pallacanestro. Ma anche barca a vela, novità resa possibile dalla disponibilità di tre imbarcazioni, confiscate alla mafia che le utilizzava per la tratta di essere umani e trasferite dalle Procure della Repubblica di Foggia e di Lecce al Centro di Giustizia Minorile per la Puglia.
“Per ragazzi troppo giovani per non pensare a un futuro diverso – ha concluso Piemontese – ricominciare
anche dallo spirito di squadra e dalla cura di se stessi, dà più valore a rinunce, sacrifici e stili di vita
rinnovati”.

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