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Associazione Antiracket e Antiusura “Mons. Vincenzo Cavalla” di Matera: Relazione al consuntivo 2019 e attività 2020

Le nostre origini

L’attività portata avanti dagli operatori dell’Associazione non è disgiunta dal legame con l’Adiconsum, unica associazione dei consumatori che gestisce il Fondo di prevenzione antiusura, e dall’impegno profuso insieme a Don Basilio Gavazzeni, Parroco di Sant’Agnese a Matera e Presidente della Fondazione Lucana Antiusura “Mons. Vincenzo Cavalla”, sin dalla stesura della legge 108/96, approvata il 7 marzo 1996 nonostante lo scioglimento delle Camere.

 Fu un lavoro costruttivo e ricco di incontri, iniziato fra il ’92 e il ’93, attraverso il quale, nell’interesse delle famiglie e delle imprese vittime di usura, si costituì a livello nazionale il Cartello “Insieme contro l’Usura” composto dalle Associazioni e Fondazioni antiusura (Adiconsum, Confesercenti, Confartigianato, Caritas, Fondazione San Giuseppe Moscati di Napoli, Fondazione Lucana Antiusura “Mons. Vincenzo Cavalla”, Fondazione Salus Populi Romani, Fondazione S. Matteo di Torino e la Fondazione San Nicola e Santi Medici di Bari). Oltre 40 Fondazioni dello stesso genere sorgeranno successivamente. In quest’attività vi è stata una completa sinergia con don Basilio Gavazzeni, persona disponibile e pronta a intervenire a favore dei più deboli. Insieme abbiamo partecipato alle riunioni preparatorie della legge antiusura, condiviso un panino nei continui viaggi a Roma, con partenza alle 4 del mattino e rientro a notte fonda, in un impegno reale per la legalità, avendo un epilogo drammatico, l’esplosione di una bomba dinanzi alla Chiesa di Sant’Agnese, nella notte del 6 maggio 1994.

A seguito del passo indietro di don Basilio Gavazzeni, sono stato il primo presidente della Fondazione Lucana Antiusura “Mons. Vincenzo Cavalla” (10 marzo 1995). Impegnarsi per gli altri ti mette nelle condizioni di capire le difficoltà altrui, di immedesimarti con loro e di fare buone azioni. Questo impegno ha trovato un’anima nei valori fondamentali della Dottrina Sociale della Chiesa e negli insegnamenti della CISL che spinge a farci carico degli altri. Alla domanda che appare nel libro della Genesi: “Son forse io il custode di mio fratello?”, non possiamo che dare una risposta affermativa e porci sempre nelle condizioni di avere premura e responsabilità verso gli altri.

Questo è il lungo retroterra sotteso alla costituzione dell’Associazione “Famiglia&Sussidiarietà”: per aiutare le famiglie sovraindebitate e a rischio di usura che devono confrontarsi, a causa della crisi economica, con la riduzione del reddito reale, con l’aumento dei prezzi per la speculazione seguita all’introduzione dell’euro, con l’innalzamento della fiscalità e con l’impossibilità a far fronte al pagamento delle bollette di luce e gas. Altro impegno è la stessa prevenzione del racket e dell’usura, unitamente alle altre Associazioni e Fondazioni e con le Istituzioni. La Basilicata non è immune dai precitati fenomeni criminosi e dalle infiltrazioni della criminalità organizzata provenienti principalmente dalle Regioni limitrofe, ma anche con radici lucane.

 

La nostra mission

L’Associazione “Famiglia&Sussidiarietà” promuove e sviluppa:

  • azioni finalizzate a contrastare il racket e l’usura, a sensibilizzare i cittadini a un uso responsabile del denaro; a rafforzare la cooperazione fra Istituzioni, Forze dell’Ordine e Società civile sulle tematiche della legalità;
  • l’informazione e la formazione all’uso responsabile del denaro; l’educazione alla denuncia ed alla collaborazione con le Forze dell’Ordine per prevenire il fenomeno dell’usura e del racket; ogni forma di assistenza, compreso quello legale alle vittime dell’estorsione e dell’usura e di ogni altra forma di illegalità; costituzione di parte civile della stessa Associazione nei procedimenti penali, tutelando gli interessi dei soggetti aventi diritto ai benefici della Legge 108/96 e della Legge 44/99;
  • l’attività di assistenza, informazione e consulenza per il ricorso alla Legge n. 3/2012 sul sovraindebitamento. Che offre tre possibilità per uscire da una situazione di sovraindebitamento insostenibile: la procedura dell’accordo del debitore (dedicata a imprenditori non fallibili e liberi professionisti); la procedura del piano del consumatore (si caratterizza per l’assenza di un procedimento volto ad acquisire il consenso dei creditori); in alternativa o in alcune ipotesi in conseguenza di tali due procedure, quella della liquidazione del patrimonio.

 

Uno sguardo alla realtà della nostra Regione

Secondo i dati pubblicati dalla Banca d’Italia nel 2017, ultimo anno di riferimento per i Conti economici territoriali, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è stato pari a circa 13.500 euro pro capite, è inferiore al reddito della pre-crisi del 2008. In base ai dati Istat più recenti, relativi al 2017, la quota di famiglie in povertà assoluta, ovvero con un livello di spesa mensile inferiore a quello necessario per mantenere uno standard di vita minimo era pari al 7,4 per cento in Regione.

In Basilicata, secondo gli ultimi dati disponibili in EURISC (il sistema di informazioni creditizie gestito da CRIF), nel primo semestre del 2019 il 32,1 per cento della popolazione risulta avere almeno una situazione debitoria.  L’indebitamento medio, sempre nel primo semestre del 2019, è pari a 25.212 euro, con una rata media mensile di 329 euro. Relativamente alla distribuzione del debito il 18,1 per cento riguarda i mutui e circa l’82 per cento riguarda i prestiti personali e i prestiti finalizzati.

Dal 2008, inizio della crisi finanziaria  fino ai giorni nostri, la diffusione del credito al consumo è enormemente aumentato come i grossi profitti che assicura alle società finanziarie.

Si sono notevolmente diffuse le carte di credito revolving, pericolosissime, utilizzate da persone già sovraindebitate, che così si espongono a tassi elevati intorno al 20 per cento.

 

Se ad esempio ipotizziamo che il signor Rossi nel mese di agosto ha utilizzato la carta revolving per un importo di 6 mila euro, restituendo il debito con una rata mensile di 150 euro e con un interesse (per semplificare del 20 per cento),  si provi a quantificare ciò che rimborsa già nei primi due mesi. Prima di tutto calcoliamo l’ammontare annuo degli interessi:

euro 6.000,00 x 20 : 100 = euro 1.200,00

Calcoliamo ora l’ammontare degli interessi mensili dividendo gli euro 1.200,00 per i dodici mesi da cui è composto l’anno: euro 1.200,00 : 12 = euro 100,00.

Vediamo ora il saldo del signor Rossi  del mese di settembre, ipotizzando che le spese di spedizione ammontino ad euro 1,50, i bolli ad euro 1,50 e le spese di istruttoria ad euro 200,00.

Saldo a debito: euro 6.000,00 (somma spesa) + euro 100,00 (interessi) + euro 1,50 (spese di spedizione) + euro 1,50 (bolli) + euro 200,00 (spese di istruttoria) – euro 150,00 (importo della rata pagata)= euro 6.153,00.

A questo punto se calcolassimo gli interessi sull’importo di euro 6.153,00 (l’operazione corretta, invece, imporrebbe di calcolare gli interessi sul minor importo di euro 5.850,00, cioè l’importo speso meno la quota di capitale restituita), l’estratto conto di settembre riporterebbe:

Saldo precedente a vostro debito: euro 6.153,00.

Interessi: euro 102,55 (cioè 6.153,00 x 20 : 100 = 1.230,60 / 12 = 102,55)

Spese: euro 1,50

Bolli: euro 1,50

Pagamento: euro 150,00

Nuovo saldo: euro 6.108,55

Dal risultato di queste operazioni, con rimborsi per euro 300,00 si evince che il signor Rossi è debitore di euro 6.108,55.

 

GIOCO D’AZZARDO

In una realtà come la nostra, le numerose famiglie colpite dalla crisi rappresentano il bacino potenziale per il commercio del denaro a usura. Vanno comprese le famiglie non povere, ma che versano in condizione di sovraindebitamento; le famiglie in insolvenza grave cronicizzata che precipitano nello stato di povertà relativa; le famiglie che dalla povertà relativa pervengono a quello di povertà assoluta. Accade, poi, che molte piccole e medie imprese (parte delle quali senza distinzione fra patrimonio aziendale e patrimonio familiare) siano esposte al sovraindebitamento e al finanziamento illegale o comunque contro legge, con immediate conseguenze per i lavoratori dipendenti. Le sofferenze di queste realtà aprono la strada al prestito a usura. A ciò si aggiunge la diffusione del gioco d’azzardo che è cresciuto in parallelo all’incremento del numero di famiglie che versano in fallimento economico.

In totale la propensione dei consumi del gioco d’azzardo è notevolmente aumentata nel 2018. Nella provincia di Potenza vi è stata una spesa di 319.897.902,36 euro mentre nella Provincia di Matera  di 204.859.807,16 euro per un importo complessivo di 524.757.709,49, che vede un aumento delle somme giocate, rispetto al 2016, di oltre ben 14 milioni.

 

L’impegno dell’Associazione nelle Scuole

L’Impegno dell’Associazione nelle le scuole superiori è stato praticato in collaborazione con la Fondazione Lucana Antiusura “Mons. Vincenzo Cavalla”.

I primi due incontri si sono avuti con i gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Pitagora” per le sedi di Montalbano Ionico e Nova Siri per parlare di sovraindebitamento, estorsione e usura.

Il primo incontro si è tenuto il giorno 22 febbraio 2019 con inizio alle ore 10,30 a Montalbano Ionico (MT), presso l’aula Magna dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Pitagora”, Via Livorno 2, con la partecipazione di:

Leonardo Giordano, Dirigente Scolastico;

Luigi Gay, Presidente Coordinamento Regionale delle Iniziative Antiracket e Antiusura;

Piero Santacesarea, Docente referente per la legalità;

Angelo Festa, Presidente Associazione Antiracket e Antiusura “Famiglia e Sussidiarietà”;

Basilio Gavazzeni, Presidente Fondazione Lucana Antiusura “Mons. Vincenzo Cavalla”

Pietro Mazzoccoli, Esperto legale su estorsione e usura.

Il secondo incontro si è svolto il giorno 23 febbraio 2019 con inizio alle ore 10,00 a Nova Siri presso la sede staccata dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Pitagora”, in Via Basento. Relatori dell’incontro sono stati:

Leonardo Giordano, Dirigente Scolastico;

Piero Santacesarea, Docente referente per la legalità;

Angelo Festa, Presidente Associazione Antiracket e Antiusura “Famiglia e Sussidiarietà”;

Basilio Gavazzeni, Presidente Fondazione Lucana Antiusura “Mons. Vincenzo Cavalla”;

Giuseppe Tedesco, Esperto legale sul sovraindebitamento;

Filippo Mele, Giornalista

Durante gli incontri sono state illustrate le azioni intraprese sul territorio dall’Associazione Antiracket e Antiusura “Famiglia e Sussidiarietà” e dalla Fondazione Lucana Antiusura per fronteggiare il crimine dell’estorsione e dell’usura e le situazioni di sovraindebitamento delle famiglie. Molto spesso si ha sovraindebitamento a causa di perdita di lavoro, riduzione del lavoro, riduzione della produttività per le imprese, eccesso di tassazione, errori di alcuni consulenti, problematiche personali, di lavoro, familiari, di salute, ma anche per ludopatia, usura, estorsione, minacce e gravi reati subiti o semplicemente per un eccesso di spesa.

 

Altro incontro si è svolto il 28 maggio 2019 dalle ore 10.30 alle ore 12.30, nell’Aula Magna Salvatore Scardillo dell’Istituto Tecnico Commerciale e Geometri Loperfido-Olivetti con la partecipazione di  suor Alessandra Smerilli, Docente di Economia Politica alla Pontificia Facoltà Auxilium e Consigliere di Stato della Città del Vaticano. L’incontro si è concluso con l’esibizione del Gruppo Folk del materano.

Durante l’incontro è stato distribuito l’opuscolo “Idee per la legalità” realizzato dall’Associazione Antiracket e Antiusura “Famiglia e Sussidiarietà” curato da Marina Festa con la consulenza di Basilio Gavazzeni e di Nicola Lisanti.

Nella brochure viene riportata una rassegna stampa per ricordare che venticinque anni fa, il 6 maggio 1994 alle ore 23,45,  un attentato dinamitardo si abbatté contro la Chiesa parrocchiale di S. Agnese in Matera, un messaggio minaccioso a don Basilio Gavazzeni in prima linea nella lotta contro l’usura.

Vi sono raccolti i disegni degli studenti degli istituti Superiori di I° e II° Grado che hanno partecipato al concorso “Liberiamoci dal sovraindebitamento, dall’estorsione e dall’usura” organizzato dall’Associazione “Famiglia&Sussidiarietà” e dalla Fondazione Lucana Antiusura “Mons. Vincenzo Cavalla”. Vi hanno partecipato l’Istituto Comprensivo “Donato Bramante” di Piazza degli Olmi in Matera, l’Istituto Tecnico Commerciale e Geometri “Loperfido-Olivetti” di Matera e l’Istituto di Istruzione Superiore “Pitagora” di Montalbano Ionico e di Nova Siri.

Le ragazze e i ragazzi che hanno aderito al concorso soni i seguenti:

per l’Istituto Tecnico Commerciale e Geometri “Loperfido-Olivetti”: Acito Gianmarco, Barbarito Marika, Battilomo Mariateresa, Braia Caludia, Brigante Rocco, Caiella Vincenzo, Casamassima Giuseppe, Esposto Vito, Festa Giuseppe, Festa Rossella, Gelsomino Andrea, Gentile Nicola, Grassano Piero, Loperfido Walter, Materi Francesco, Racamato Rocco Luigi, Rossetti Michela, Silletti Alessia, Tantone Alessio e Zizzamia Giovanna

per l’Istituto Comprensivo “Donato Bramante”: Di Marzio Domenico, Schiuma Gianluca, Sacco Rocco, Stagno Michele, Zaccaro Nico, Appio Leonardo, Matera Kevin, Festa Brunella, Digirolamo Vincenzo, Mattanò Michele, Santamaria Ilaria, Giove Mikaela, Barbaro Simona, Annese Arianna, Lapolla Leonardo, Matteo Di Lena, De Giorgi, Vito, Lapolla Leonardo, Fazio Desire, Grieco Vito, Marchionna Rosanna, Cifarelli Federica, Colucci Fabrizio, Di Lecce Giuseppe, Mattanò Michele, Santamaria Ilaria, Giove Mikaela, De Giacomo Alisya, Maragno Alberto Giacinto, Montemurro

per l’Istituto di Istruzione Superiore “Pitagora” sede di Montalbano: Taddei Martina, Shen Wai Tong, Lista Anna Carmela, Rosito Bridget, Natale Antonio e Galeazzo Iris.

 

Costituzione parte civile

Con sentenza n. 190/19 depositata in Cancelleria del Tribunale di Matera, in data 06 marzo 2019, si è concluso il processo di I° grado con la condanna per usura dell’imputato Cerabona Carlo Leonardo. Nel processo, patrocinati dall’Avv. Pietro Mazzoccoli, ci siamo costituiti parte civile insieme alla Fondazione Lucana Antiusura “Mons. Vincenzo Cavalla”.

Avverso la sentenza, in data 15 aprile 2019, il Cerabona ha fatto ricorso in appello. Anche in questo caso ci siamo costituiti parte civile e nel processo di Appello, in data 20 settembre 2019, la Corte nelle persone di Materi Pasquale (Presidente), Angelo D’Amelio (Consigliere) e Amerigo Palma (Consigliere relatore) hanno confermato la sentenza di I° grado del Tribunale di Matera del 27 febbraio 2019 e l’hanno condannato al pagamento delle spese.

 

Legge 3 del 2012 – sovraindebitamento

La legge 3 del 2012, chiamata anche “Salvasuicidi” è rivolta a famiglie, piccoli imprenditori e professionisti non fallibili che non riescono a far fronte alla loro situazione debitoria (pagamenti da effettuare) con le loro disponibilità economiche e patrimoniali.

Attraverso le procedure previste dalla Legge 3/2012, sotto il controllo dell’autorità giudiziaria, è possibile ridurre la situazione debitoria sulla base delle proprie reali disponibilità. 

L’Associazione Famiglia e Sussidiarietà, anche in collaborazione con la Fondazione Lucana Antiusura “Mons. Vincenzo Cavalla, e con il supporto giuridico dell’Avv. Giuseppe Tedesco ha assistito i soggetti sovraindebitati occupandosi dei seguenti aspetti previsti dalla Legge:

  • verifica della situazione di sovraindebitamento e analisi della situazione economica e patrimoniale;
  • raccolta della documentazione necessaria;
  • redazione di una proposta di ristrutturazione dei debiti adatto alle condizioni economiche patrimoniali dei richiedenti;
  • supporto durante gli incontri con gli Organismi di Composizione della Crisi;
  • presentazione delle istanze di accesso presso il Tribunale;
  • consulenza specifica in materia.

Nel corso dell’anno 2019 da parte dei Tribunali per i nostri assistiti non vi sono state omologhe per le richieste di ristrutturazione dei debiti inerenti pratiche da noi presentate ma si attendono per i primi mesi dell’anno 2020.

 

Uno dei casi assistiti

Uno dei casi da noi assistiti riguarda a coppia di coniugi, entrambi di circa 60 anni, con tre figli a carico, residenti in provincia di Matera, che avevano acquistato la prima casa nel 2008 facendo un mutuo di 130 mila euro. Conseguentemente alla perdita del lavoro del marito, carpentiere edile, avvenuta nel 2012,e alla sua successiva malattia, non riuscendo più a pagare regolarmente le rate del mutuo hanno ricevuto un atto di precetto da una società di recupero crediti.

In data 12 agosto 2019, dopo aver analizzato il caso, è stata predisposta  l’istanza al Tribunale di Matera, ai sensi ex art. 15, c. 9, L. n. 3/2012 per la nomina di un professionista per lo svolgimento dei compiti e le funzioni attribuiti agli organismi di composizione della crisi ai fine di poter usufruire delle procedure previste dalla citata Legge (Piano del Consumatore 0 liquidazione del patrimonio o accordo con i creditori).

 

Protocollo d’intesa per la prevenzione dell’usura

Il 16 marzo 2019, presso la Prefettura di Potenza, è stato sottoscritto il protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto ai fenomeni dell’usura e dell’estorsione alla presenza del Commissario Straordinario del Governo per il Coordinamento delle Iniziative Antiracket e Antiusura, Paola Porzio  e del Ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Firmatari del documento, oltre al prefetto, Giovanna Cagliostro, per la prefettura di Potenza, sono tra gli altri: Luigi Gay, Presidente del Comitato Regionale per il Coordinamento delle Iniziative Antiracket e Antiusura, Angelo Festa, Presidente dell’Associazione Famiglia e Sussidiarietà, Marcello Cozzi, Presidente della Fondazione Antiusura Interesse Uomo, Basilio Gavazzeni, Presidente della Fondazione Lucana Antiusura Mons. Vincenzo Cavalla, oltre ai rappresentanti degli Istituti Bancari, Camera di Commercio, Cofidi, ABI Basilicata.

L’Osservatorio Provinciale ha fra i suoi compiti:

  1. promuovere iniziative di informazione sull’utilizzazione dei Fondi di prevenzione dell’usura, mantenendosi in stretto contatto con i Confidi, le Associazioni di Categoria e altri soggetti pubblici e privati impegnati nel settore;
  2. monitorare l’applicazione del presente protocollo ai fini della migliore definizione di strategie di prevenzione e contrasto, anche d’intesa con gli istituti di credito;
  3. attuare forme di coordinamento e promozione di iniziative volte a contrastare la pubblicità ingannevole in tema di concessioni di credito o di cessioni di aliquote stipendiali;
  4. promuovere iniziative per incrementare, diffondendo un’informazione corretta sulle sue caratteristiche, l’attività di microcredito finalizzata all’inclusione finanziaria delle fasce vulnerabili della popolazione;
  5. sostenere e promuovere iniziative di prevenzione al fenomeno dell’usura, inteso anche nelle sue forme meno incidenti, quali il sovraindebitamento e la mancanza di oculatezza nella gestione del denaro (educazione finanziaria).

 

Rapporti con il Comitato Regionale Antiracket e Antiusura e con la Fondazione Lucana Antiusura Mons. Vincenzo Cavalla

Come ormai è prassi consolidata, l’Associazione Famiglia e Sussidiarietà ha sempre partecipato ai lavori del Comitato Regionale Antiracket e Antiusura, con la presenza ad esso della Dott.ssa Marina Festa. Il Coordinamento Regionale, presieduto dal Commissario Dott. Luigi Gay, ha il compito di programmare, promuovere e attuare le finalità previste dalla Legge Regionale del 26 giugno 2015 n. 21, attivando campagne di sensibilizzazione e di informazione sul territorio regionale riguardanti il contrasto alle illegalità  e predispone il regolamento interno per la disciplina e il funzionamento del Coordinamento nonché per l’esame del Piano di azione annuale da finanziare con il Fondo regionale previsto nell’articolo 5 della suindicata Legge. Con i finanziamenti previsti dal Comitato Regionale e con alcune sopravvenienze private è stato possibile assistere  sul territorio quanti si sono ricolti all’Associazione con gravi difficoltà economiche e per alcuni di loro, a rischio di usura,  è stato possibile intervenire con contributi a fondo perduto “una tantum”.

L’esperienza maturata e l’azione messa in campo, da oltre 25 anni, dalla Fondazione Lucana Antiusura “Mons. Vincenzo Cavalla”  e portata avanti da padre Basilio Gavazzeni rappresenta per noi un esempio da seguire nello svolgimento del nostro impegno giornaliero per dare risposte concrete ai bisogni delle persone.

 

Attività di prevenzione per i soggetti a rischio di usura (Legge Regionale n. 21 del 26 giugno 2015 di cui all’articolo 6 comma 1 lettera c)

Ai fini della prevenzione dal rischio di usura l’Associazione è intervenuta con contributi a fondo perduto stanziati dalla Regione Basilicata ai sensi della Legge Regionale n. 21 del 26 giugno 2015, articolo 6 comma 1 lettera c) sui seguenti quattro casi:

descrizione interventi

importo

Pagamento di una rata di finanziamento

Io sottoscritto titolare di un’attività commerciale/artigianale  ed attualmente ho una grave situazione di sovraindebitamento a causa di un rallentamento del mercato. A settembre 2015 ho sottoscritto un contratto di mutuo con <<omissis>> superiore ai 100 mila euro per ammodernare i macchinari. Ad  agosto 2018 un ritardo di  n. 7 rate non pagate per complessivi €uro 7.628,60 e la Banca ha minacciato azioni di recupero del credito con il rientro immediato di tutto il debito. Chiedo un contributo di €uro 2.000,00 da dare in acconto alla Banca. (l’Associazione Famiglia e Sussidiarietà ha deliberato un contributo di €uro 1.885,95 pari all’importo di una rata)

1.885,95

Pagamenti fitti arretrati

Sono in Italia da circa 10 anni, in possesso del permesso di soggiorno. Sono coniugato con a carico quattro figli, due dei quali frequentano l’università. Presto attualmente servizio presso <<omissis>> con un contratto a tempo determinato. Sono laureato in lettere e sono in continua ricerca di lavoro che mi permetta di vivere in maniera dignitosa e garantire ciò alla mia famiglia. Le spese che sostengo sono tante, e ciò mi ha portato ad avere debiti con il locatore dell’appartamento che ho in fitto. I debiti sono aumentati anche per una richiesta di pagamento di consumi di gas fatturati tutti in un’unica soluzione nel mese di luglio. Pertanto, chiedo un aiuto economico a fondo perduto.

Situazione debitoria:

– canoni arretrati €uro  2.500,00

– spese di condominio €uro  1.050,00

–  consumo gas €uro  4.317,56

–  spese pitturazione €uro  200,00

(l’Associazione Famiglia e Sussidiarietà ha deliberato un contributo di €uro 2.000,00)

2.000,00

Pagamenti fitti arretrati

Io sottoscritto sto perseguendo il risanamento della mia economia familiare, comprensiva di quella dei miei suoceri che per me si sono indebitati. Purtroppo ho alle spalle un insuccesso imprenditoriale che mi è costato caro. Sono del tutto non bancabile.  Mia suocera e mia moglie stanno onorando un debito bancario al mio posto contratto. Grazie a Dio, tuttavia, nonostante continue vicissitudini lavorative, come ho detto ho risanato una buona parte dei debiti. Oggi sono disoccupato dal 4 novembre 2019 a seguito di un incidente sul lavoro. Nonostante il piede non del tutto recuperato, a seguito dell’incidente sul lavoro, sto ricominciando saltuariamente a guadagnare qualcosa.

Mia moglie, invece, che lavora con un’impresa di pulizia è stata licenziata a marzo 2019 e successivamente è stata riassunta a settembre 2019 per n. 2,30 ore al giorno sino al 31 dicembre 2019. Il licenziamento è scaturito a seguito di intervento chirurgico.

La somma che chiedo di €uro 1.800,00 per il pagamento dei fitti arretrati (settembre-ottobre-novembre e dicembre 2019) per le ragioni sopradette. (l’Associazione Famiglia e Sussidiarietà  ha deliberato un contributo di €uro 1.800,00)

 

1.800,00

Pagamento di una rata di finanziamento

A seguito di un incidente stradale che ha coinvolto mio marito il <<omissis>>, rendendolo inabile fisicamente con ripercussioni di tipo depressivo, è venuto meno l’unico reddito familiare. L’incidente ha portato inizialmente anche a una instabilità del rapporto familiare, poiché mio marito intendeva separarsi. Notevoli sono state le  spese mediche con ricoveri  in diverse “Unità spinali” di Torino, Bari, Montecatone – Imola, Milano, etc. (vedere certificazione allegata).

Si è andato avanti con la pensione di invalidità  IO di euro 1.200,00 con gli assegni familiari, e  l’invalidità civile comprendente l’accompagnamento, per circa altri 1.000 euro.

Numerosi sono stati i sacrifici per mio marito per cure mediche e ospedaliere e per far fronte   alle spese  sono stati fatti debiti bancari, si sono accumulati debiti con la società del gas. energia elettrica, bolli auto.

La situazione è precipitata  dall’anno 2017.  Le utenze di luce, gas e acqua sono ancora intestate a mia madre. La voltura di dette utenze ancora non è stata fatta perchè vi sono dei costi che non è possibile sostenere. I figli hanno anche problemi di salute, uno perchè ha bisogno di lenti e non è possibile portarlo all’oculista e l’altro ha problemi ai piedi ed ha bisogno di nuovi plantari. Sto cercando di rateizzare i debiti con le società di luce, gas, acquedotto, tari, bolli auto e con le finanziarie.

Ciò premesso, avendo un debito  con l’Istituto Bancario <<omissis>>  e non potendo farvi fronte,  ho concordato con l’Istituto medesimo un piano di rientro così articolato: €uro  6.000, 00, versate il 25 giugno 201 + n. 11 rate da €uro 300,00 e una rata da €uro 700,00.  La rata di questo mese €uro  300,00) non riesco a pagarla, con scadenza il 20-12-2019. (l’Associazione Famiglia e Sussidiarietà ha deliberato un contributo di €uro 300,00)

300,00

 

Riformulazione e adeguamento dello Statuto dell’Associazione

In data 15 novembre 2019, dinanzi alla Dott.ssa Ilaria Chiaradia, notaio in Pisticci, iscritto al Collegio Notarile del Distretto di Matera, l’Assemblea dei Soci ha proceduto a riformulare e adeguare lo statuto ai sensi del Codice Civile, della Legge nazionale 6 giugno 2016 n. 106 e del D.Lgs 3 luglio 2017 n. 117, così come modificato dal D.Lgs 3 agosto 2018 n. 105 e successive modificazioni e integrazioni.

 

Attività di previsione 2020

La Regione Basilicata, in particolare la fascia Ionica, per la vicinanza con la Puglia e la Calabria, non è immune da fatti criminosi e da infiltrazioni da parte di associazioni mafiose, per questo abbiamo realizzato e andremo avanti con le molteplici attività e iniziative di sensibilizzazione antiracket.  

La lotta all’estorsione e all’usura sono gli obiettivi dell’Associazione “Famiglia e Sussidiarietà”, non abbasseremo la guardia per non lasciare sole le aziende e le famiglie vittime di tali reati. Risulta fondamentale da parte nostra un’attività di informazione, formazione, assistenza e denuncia per dare alla collettività tutti gli strumenti utili sia per capire il fenomeno e sia per combatterlo e non mancheremo di svolgere un’attività itinerante per essere sempre più vicino al territorio in cui viene richiesta la nostra presenza.

Nel corso del 2020 non meno importante sarà il nostro impegno per il potenziamento dello sportello sul sovraindebitamento, ai sensi della Legge 3/2012, coinvolgendo le Associazioni di categoria e le Amministrazioni comunali. La Legge 3/2012 è in continua evoluzione e ciò comporta una formazione continua dei nostri operatori che assistono le famiglie e le piccole imprese, potenzialmente interessate alle procedure da sovraindebitamento.

Fondamentale rimane il nostro ruolo a supporto del procedimento penale, con la costituzione di parte civile, per aiutare le vittime alla denuncia e per aiutarle a superare un senso di sfiducia che nutrono nelle autorità dello Stato.

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