Audizione dell’Ambasciatore del Regno Unito in Italia, Christopher Prentice
“Mi auguro che dal Consiglio europeo del 18 e 19 febbraio possa emergere una soluzione soddisfacente sia per l’Europa che per il Regno Unito posto che la sua permanenza nelle istituzioni europee è interesse che accomuna entrambi. Dal canto suo l’Italia è assolutamente convinta della necessità che Londra non abbandoni l’Unione europea: si tratta di un partner fondamentale anche per il ruolo critico che spesso ha interpretato in merito ad alcune scelte dell’Ue ripetutamente sollecitata alla massima efficienza dei suoi interventi e alla massima attenzione nei confronti delle esigenze del mondo produttivo. Istanze che in una recente iniziativa assunta congiuntamente dal ministro degli Esteri italiano e dal Segretario di Stato per gli Affari esteri del Regno Unito hanno trovato ampio riscontro”. Lo ha detto il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera Michele Bordo nel corso dell’audizione dell’Ambasciatore del Regno Unito in Italia, Christopher Prentice.
“La permanenza della Gran Bretagna nell’Ue – ha detto Bordo – può risultare della massima importanza laddove può concorre a riequilibrare l’orientamento prevalente all’interno delle istituzioni europee, e soprattutto nell’ambito del Consiglio, che tende a privilegiare l’obiettivo della stabilità finanziaria e le politiche sul versante dell’offerta trascurando la necessità di adeguate politiche a sostegno della domanda”.
“Nell’ambito delle proposte avanzate dal Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, suscita però preoccupazione la parte che si riferisce alle prestazioni di sicurezza sociale e alla libera circolazione. Si prospetterebbe in tal modo una forte discontinuità nelle politiche sino ad ora adottate nell’Ue, in base alle previsioni del Trattato e della Carta dei diritti fondamentali che pone particolare attenzione alla salvaguardia dei diritti sociali, nonché al principio della libera circolazione delle persone, suscettibile di interessare una vasta platea di cittadini europei”, ha concluso Bordo.