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Audizione di Confapi su D.L. Liquidità e DEF

Il D.L. Liquidità, nato sotto i migliori auspici con lo scopo di immettere liquidità nelle imprese maggiormente colpite dalla crisi economica causata dalla pandemia, presenta numerose criticità e aspetti migliorabili.
Confapi nazionale, convocata in audizione presso le Commissioni riunite Finanza e Attività produttive della Camera e le Commissioni Bilancio di Camera e Senato, ha creato un canale diretto con le Associazioni Territoriali per raccogliere le indicazioni degli imprenditori. All’uopo sono stati organizzati incontri in videoconferenza con importanti personalità e leader politici del Paese, come Giulio Tremonti, Giorgia Meloni, Enrico Letta.
Nel testo consegnato ai parlamentari, avente ad oggetto il decreto legge Liquidità e il Documento di Economia e Finanza, sono state inserite molte proposte provenienti da Confapi Matera, volte soprattutto ad assicurare liquidità immediata a tutte le imprese e ad allungare la durata dei nuovi finanziamenti. Secondo Confapi è prioritario per la tenuta del sistema produttivo assicurare liquidità immediata per tutti senza valutazione del merito creditizio e con garanzia pubblica del 100%. Analogamente, è indispensabile commisurare la durata dei nuovi finanziamenti alle effettive tempistiche delle imprese di assorbire l’impatto del lockdown, portando la durata massima da 6 a 15 anni.
Confapi, inoltre, ha chiesto che, in deroga alle leggi vigenti, le banche erogatrici dei finanziamenti effettuino le segnalazioni alla Centrale dei Rischi, in caso di insolvenza dell’impresa beneficiaria, non prima che siano decorsi 12 mesi dall’ottenimento del singolo finanziamento. Ancora, le imprese che, nel periodo di lockdown legato all’emergenza Covid-19,
hanno subito perdite di fatturato nella misura del 10%-20% rispetto al medesimo periodo dell’anno 2019, devono poter beneficiare di finanziamenti a fondo perduto erogati da Cassa Depositi e Prestiti nella misura percentuale pari ai costi fissi aziendali sostenuti nel medesimo periodo.
È necessaria la proroga al 2020 dell’entrata in vigore del Codice della crisi
d’impresa, perché è inevitabile che i bilanci delle imprese siano in sofferenza anche per alcuni anni. Sono state chieste, poi, l’abolizione della plastic tax, disposizioni in merito al ritardo di pagamenti tra privati, l’esenzione di responsabilità civile e penale del datore di lavoro che si sia attenuto a tutte le disposizioni in materia di tutela dei lavoratori e agli altri eventuali protocolli di sicurezza che verranno nelle more sottoscritti, disposizioni sui contratti a tempo determinato e in materia di voucher.
Secondo il DEF l’impatto economico dell’epidemia si esaurirà tra il primo e il secondo trimestre del 2021, per cui è necessario far ripartire quanto prima la “locomotiva Paese”. Le misure varate finora dal Governo negli ultimi decreti “Cura Italia” e “Liquidita” a parere di Confapi non sono sufficienti. Di qui la presentazione di una serie di correttivi che possano consentire alle imprese di contrastare l’onda d’urto in atto, dando così nuovo ossigeno all’economia.
Anche con gli ulteriori provvedimenti che verranno varati nei prossimi mesi, bisognerà creare le condizioni affinché la piccola e media industria privata abbia dei segnali concreti per riacquistare fiducia

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