BasilicataCronaca

Aumenta il tasso di disoccupazione in Basilicata

“Aumenta sensibilmente il tasso di disoccupazione, il dato reale dei giovani disoccupati è ancora peggio di quello che sapevamo. In Italia così come in Basilicata, la situazione è drammatica. La disoccupazione giovanile, tra i 15 e i 24 anni, in Italia tocca il 27,4%, ma quella reale, che comprende gli sfiduciati e inattivi a causa della crisi, fa salire il dato al 38,7% facendo così registrare il valore più alto degli ultimi due anni. Alla fine c’è chi rinuncia a cercarlo un lavoro”. E’ quanto sostiene Giuseppe Giordano, segretario regionale dei metalmeccanici dell’Unione generale del lavoro per il quale, “è questo un dato preoccupante, se si considera che incide sulla reale percentuale di quanti, in Italia e in Basilicata, di età compresa tra i 15 e i 24 anni non lavorano”. Per il sindacalista, “va composto subito un nuovo governo che abbia tra le priorità quella di invertire drasticamente questa tendenza con provvedimenti che incoraggino investimenti, il ritorno al lavoro dei cassintegrati, una nuova occupazione di qualità. In questa direzione devono andare gli accordi aziendali e territoriali, i contratti di inserimento per le donne, l’impulso all’apprendistato. Con tale congiuntura di difficoltà economica risulta confortante per la nostra regione solo una politica di buongoverno che sappia orientare nelle giuste scelte su politiche sociali. La Basilicata – continua Giordano – deve superare il gap delle diseguaglianze regionale e territoriali, confermando la validità della scelta di un governo che metta al centro del programma di legislatura, accanto alla riforma fiscale, il rilancio del Mezzogiorno. L’Ugl, si appella al buon senso degli eletti della regione al Parlamento affinché, – conclude il leader dell’Uglm – si impegnino per il bene comune nell’invertire la rotta puntando alla costituzione della Banca del Sud, rispolverando quella serie di interventi contenuti nel decreto sviluppo (credito di importa sulla ricerca e le assunzioni) e, sulla capacità di spendere quei ultimi fondi messi a disposizione dalla Ue”.

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