Aumenti e tagli nel nuovo piano di rientro dell’UniBa
In questi giorni l’Amministrazione dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” sta discutendo il piano di rientro, relativo alla programmazione economica per il triennio 2014-2016, che definirà gli interventi su tassazione studentesca, finanziamento ai capitoli di spesa su didattica, ricerca e personale e influirà sul senso stesso che l’istituzione universitaria assumerà, sia rispetto alla propria comunità sia rispetto al territorio.
“Intendiamo opporci alle modalità con cui tale proposta è stata formulata e portata avanti” – dichiara Alessandro Castellana, coordinatore LINK Bari – “Non è accettabile che i nostri destini e gli assetti dell’Università siano definiti da un “comitato di saggi” nominato dal Rettore sulla base delle proposte dei vari Dipartimenti dell’amministrazione, scavalcando i processi democratici della commissione bilancio e del Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo, e tenendo all’oscuro del processo la gran parte della comunità accademica, alla quale era stata inizialmente assicurata l’inclusione nella discussione.”
L’amministrazione pare, quindi, esprimere ‘a parole’ una apertura al dialogo ma de facto by-passa il massimo organo di rappresentanza studentesca di Ateneo, tagliandolo fuori dalla discussione.
Le proposte fin’ora presentate sono formulate con l’unico scopo di monetizzare il più possibile, tagliando ed esternalizzando la ricerca e incrementando la contribuzione studentesca, diretta e indiretta: si vorrebbe introdurre una contribuzione per i redditi più bassi, eliminare il bonus per chi si laurea in corso ed introdurre costi aggiuntivi per la formazione post-laurea.
“Rifiutiamo la gestione aziendalistica dell’Università, la cui logica mira esclusivamente a formare di personale per le imprese e incrementare le entrate;” – conclude Castellana -”vogliamo un’università innovativa e trainante dell’intera società, in grado di produrre una programmazione a lungo termine sul miglioramento dei servizi offerti. Per questo ci mobiliteremo per opporci al piano di rientro che per come è oggi formulato, nell’intento di fare cassa, danneggerebbe la componente studentesca già in grave difficoltà economica. Pretendiamo una pianificazione seria e ponderata e che le linee strategiche e di rientro dell’Università vengano approvate nel modo quanto più trasparente e partecipato possibile, coinvolgendo nell’interlocuzione tutte le componenti interessate e non soltanto le solite parti privilegiate.”
LINK Bari – sindacato studentesco universitario