Aumenti Tarsu e Cosap. Tariffe da rivedere
I nuovi aumenti del 50% della Tarsu e del Cosap ( 400%) hanno indotto il capogruppo consiliare di FLI Domenico Lazazzera a prendere posizione e a sollecitare il Sindaco e l’Amministrazione a voler rivedere le tariffe. “Ho invitato il Sindaco e l’Amministrazione – spiega l’esponente finiano – a voler recuperare i minor introiti derivanti dalla diminuzione della tariffa attraverso il recupero dei crediti che il comune vanta nei confronti della società che gestisce la discarica comunale”. Già durante l’ultimo consiglio comunale Lazazzera aveva indirizzato una interrogazione scritta al Sindaco e ai Settori Amministrativi rammentando che durante la carica di Vice Sindaco, con delega al bilancio, più volte aveva sollecitato gli stessi settori con atti formali, al fine di recuperare i crediti maturati in favore del Comune chiedendo pure ai vari Dirigenti interessati di voler intervenire a tutela degli interessi della pubblica amministrazione e dei cittadini, che oggi si vedono tassare oltre il dovuto. Lazazzera quindi chiede che l’argomento sia affrontato in un prossimo Consiglio Comunale per discutere sulla complessa gestione della raccolta dei rifiuti, della tassazione e dell’ordinanza del Presidente del Consiglio Regionale che trasferisce sul territorio ulteriori rifiuti e il recupero dei crediti maturati e non ancora riscossi. Circa l’aumento del C.O.S.A.P. (canone per I’occupazione di spazi ed aree pubbliche) Lazazzera fa rilevare che la deliberazione del 1° marzo 2011 aumenta del 400% il canone per I’occupazione di area pubblica per l’installazione di dehors (manufatti che permettono ai bar ed ai ristoranti di collocare i tavolini all’aperto nelle immediate vicinanze dell’esercizio). Secondo Lazazzera la procedura utilizzata non è conforme a quanto stabilito nell’art. 27 del regolamento comunale secondo il quale l’aumento delle tariffe può essere stabilito dalla Giunta, sentite le organizzazioni sindacali di categoria, entro il 30 novembre di ciascun anno, con le nuove tariffe da applicare a partire dall’anno successivo. Al di là delle procedure, c’e una questione di contenuto. A conti fatti nelle casse comunali entrerebbero circa 4 mila euro ma, per abbattere i maggiori costi, gli esercenti potrebbero ridurre la superficie richiesta, salvo poi occuparne di più a tarda serata, quando è prevedibile che i controlli si rallentino. Molte attività peraltro hanno prodotto domanda di suolo pubblico quando era ancora in vigore la vecchia tariffa. Basta guardarsi intorno per rilevare che innumerevoli attività occupano area pubblica, destinata all’intera collettività ma utilizzata a scopo imprenditoriale. Per la zona dei lidi, la piazzetta del Borgo San Basilio, che da sola contiene più tavoli e sedie di tutte le piazze di Pisticci e Marconia messe insieme, Lazazzera si chiede se le attività che occupano I’area sono autorizzate e se pagano il canone. Invita quindi il sindaco a voler ripristinare le tariffe precedenti, considerata anche l’illegittimità dell’atto deliberativo.
Giuseppe Coniglio