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Autorità Idrica pugliese, sprint su gare e appalti: nel 2022 cantieri per 1 miliardo di euro

Con 28 conferenze di servizio nel 2022, l’Autorità Idrica Pugliese ha approvato 19 progettazioni definitive per un importo di 609 milioni di euro di lavori sulla rete idrica e fognaria della regione Puglia e 28 progettazioni definitive e/o esecutive per interventi sulla depurazione delle acque, per un importo di 116 milioni di euro, consentendo l’avvio all’appalto di opere per circa 1 miliardo di euro. Sono investimenti finalizzati al completamento delle reti fognarie della regione, al contenimento delle perdite idriche, all’adeguamento delle reti agli standard gestionali, all’aumento della fornitura di acqua in zone in crisi idrica, alla minimizzazione dei problemi ambientali connessi ad una inadeguata depurazione, all’efficientamento della gestione dei fanghi prodotti nel ciclo depurativo, alla eliminazione dei disturbi olfattivi, alla realizzazione di sistemi di recapito che non impattino sulla fruizione del territorio e dei litorali, nonché volte a favorire il riuso delle acque reflue depurate per scopi irrigui, industriali, ambientali e/o civili.

 

“L’acqua è una risorsa strategica per la Puglia: gestirla con intelligenza puntando al risparmio e al riuso ed eliminando ogni pericolo di inquinamento sulle coste potenziando la depurazione è uno degli obiettivi del governo regionale. Insieme all’Autorità idrica e all’Acquedotto Pugliese – sottolinea il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – stiamo lavorando intensamente per garantire ai pugliesi i più elevati standard per il servizio idrico integrato, con investimenti imponenti e mantenendo pubblica la proprietà di Aqp. Si tratta di esempi virtuosi per l’intera Italia, grazie al duro lavoro dei tecnici e degli operatori che ogni giorno permettono ai cittadini e ai turisti di consumare sempre un’acqua pubblica, buona e con il giusto costo. Non è una cosa scontata nel Mezzogiorno e soprattutto in una regione come la nostra praticamente priva di fonti naturali”

 

“Un lavoro storico – spiega il Presidente di AIP, on. Antonio Matarrelli – possibile grazie alla sinergia nata tra i tre principali attori quali Autorità Idrica Pugliese, la Regione Puglia ed Acquedotto Pugliese. Risultati da primato ottenuti senza che gli extracosti da rincari di materie prime ed energia abbiano fermato un processo virtuoso seguito con perizia da tutti i tecnici coinvolti. Gli effetti di questi investimenti saranno evidenti tra qualche tempo, quando le opere completate e certificate miglioreranno la qualità del servizio ai pugliesi, ridurranno notevolmente le perdite e si raggiungeranno nuove frontiere tecnologiche nell’ambito del sistema di depurazione”.

 

Nel complesso, la programmazione dell’Autorità Idrica Pugliese è stata orientata a consentire l’attuazione di lavori e la concretizzazione di una spesa complessiva per il 2023 di circa 520 milioni di euro e di ulteriori 487 milioni di euro nel 2024. In particolare, nel 2023 è prevista una spesa per il comparto delle reti idriche di circa 234 milioni di euro, 57 milioni di euro per le reti fognarie e 190 milioni di euro per interventi sul comparto depurativo. Nel 2024 si prevede una spesa per il comparto reti idriche di circa 201 milioni di euro, 47 milioni di euro per le reti fognarie e 150 milioni di euro per interventi sul comparto depurativo. Tra i lavori di maggiore rilievo per rilevanza economica ci sono gli interventi per il completamento delle reti fognarie così da conseguire il grado di copertura del 100%, laddove tecnicamente possibile, gli interventi per la riduzione delle perdite idriche creando gestioni distrettuali su tutti i comuni che allo stato non presentano reti attrezzate di postazioni di misura e controllo e gli interventi di adeguamento funzionale agli standard gestionali e l’interconnessione e/o estendimento della rete di adduzione, con l’obiettivo di una migliore flessibilità di gestione per fronteggiare criticità specifiche delle fonti di approvvigionamento e/o delle opere di trasporto.

Per quanto riguarda il comparto depurativo, gli investimenti più consistenti dal punto di vista economico, sono quelli di potenziamento e adeguamento del trattamento depurativo, finalizzati a garantire il rispetto dei limiti allo scarico previsti dalla normativa, superando e/o evitando l’insorgere di procedure di contenzioso comunitario connesse ad una inadeguata o non completa depurazione delle acque reflue urbane. Fanno da corollario gli interventi di contenimento e deodorizzazione dell’aria emessa dai depuratori, al fine di evitare molestie olfattive, quelli atti a ridurre i volumi di fango in uscita dagli impianti e quelli grazie ai quali l’acqua depurata potrà essere riutilizzata senza alcun nocumento per l’utilizzatore finale (irrigazione, industria, verde urbano, …)

 

“Acquedotto Pugliese grazie al lavoro svolto dall’Autorità Idrica Pugliese (AIP) e dalla Regione Puglia lavora per migliorare ulteriormente la gestione unificata ed efficiente della rete idrica, confermandosi reattiva – sostiene il presidente di AQP, Domenico Laforgia – nel far fruttare le opportunità e nel tradurle in vantaggi per tutto il territorio servito. Un ottimo lavoro di squadra, che vede impegnato Aqp a realizzare gli impegni presi con il Piano Strategico al 2026, grazie ad un cambio di passo degli investimenti per 2.031 milioni di euro, di cui oltre l’85% rivolto a migliorare la qualità del servizio ai clienti ed alla mitigazione dell’impatto ambientale, tramite la riduzione delle perdite e il raggiungimento di nuove frontiere tecnologiche nell’ambito del sistema di depurazione. Una cifra importante visto che ogni milione di euro investito da AQP induce uno sviluppo del sistema economico locale di altri 15 milioni di euro, come sta già avvenendo e ne siamo particolarmente contenti con il miliardo traguardato alla fine del 2022 con un impatto di circa 15 miliardi di euro”.

 

L’aumento degli investimenti AQP è determinato anche dall’aggiunta di nuove e diverse forme di finanziamento pubblico come PON React e PNRR. Di maggior impatto e rilievo, si evidenziano i due macro interventi di risanamento delle reti per ottenere una riduzione delle perdite di acqua potabile, aumentare la resilienza e la durabilità dei sistemi idrici e rafforzare la digitalizzazione delle reti, da trasformare in una struttura intelligente, per promuovere una gestione ottimale delle risorse idriche, ridurre gli sprechi, limitare le inefficienze e migliorare i livelli qualitativi di servizio al cittadino, con un occhio alla protezione ambientale e alla gestione sostenibile e circolare della risorsa idrica, una volta che questa, utilizzata e depurata, viene reimmessa nell’ambiente..

 

Una particolare attenzione è volta altresì alla realizzazione del dissalatore delle sorgenti del fiume Tara. L’impianto ultratecnologico avrà una potenzialità di 55.400 m3/giorno circa di acqua potabile ed è un’opera strategica pensata per produrre ogni giorno l’equivalente del fabbisogno idrico giornaliero di 385.000 persone (quasi un quarto della popolazione dell’intera penisola salentina). Considerato che la Puglia importa dalle regioni limitrofe il 90% dell’acqua per gli usi potabili, grazie alla dissalazione lo schema idrico pugliese acquisirà una nuova fonte autonoma ed alternativa per l’approvvigionamento di acqua, conferendo al nostro sistema una maggiore resilienza (ossia capacità di reagire alle crisi idriche). Utilizzando acqua salmastra in luogo di quella marina molto più salata, sarà ridotto, inoltre, il consumo di energia elettrica e la quantità di salamoia restituita all’ambiente. L’opera, progettata con particolare attenzione all’ambiente, sarà il primo moderno dissalatore idropotabile di grandi dimensioni della Puglia e sorgerà nei pressi dell’impianto di presa delle acque del Tara gestito da EIPLI a scopi irrigui ed industriali. Con la sua realizzazione si potrà far fronte all’incremento delle richieste estive e ridurre nel contempo il prelievo della risorsa dai pozzi, contribuendo al miglioramento dello stato delle falde sotterranee. Il progetto di fattibilità tecnica ed economica ha superato con esito positivo l’iter della Conferenza di Servizi preliminare ed è attualmente in verifica. Entro il 2023 si prevede di avviare la fase di appalto.

A tutte le opere programmate e in realizzazione andranno ad aggiungersi anche quelle candidate alla programmazione CIS “ACQUA BENE COMUNE (750 milioni di euro complessivi di cui 91 milioni di euro per efficientamento energetico) ed a quelle previste nella programmazione dei fondi comunitari 2021-2027

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