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Avvio del Reddito di Dignità: massimo supporto ai Comuni, entro qualche settimana i primi tirocini ed ulteriori ammissioni

Il Reddito di dignità regionale (ReD) è nella fase di avvio ed entro qualche settimana partiranno i primi tirocini con l’erogazione del contributo ai beneficiari. In questa fase, che comporta colloqui di valutazione e prese in carico da parte degli Ambiti territoriali dei Comuni, si sta facendo ogni sforzo per velocizzare i tempi.

ReD è una misura mai sperimentata nel panorama nazionale, è nella fase di avvio e gli Uffici sono impegnati ad affrontare e risolvere ogni eventuale problema.

La Regione è impegnata a fornire ai Comuni il massimo supporto. Ai Comuni adesso, spetta il ruolo insostituibile di presa in carico dei cittadini ammessi.

Per supportarli, al fine di velocizzare i tempi, la Regione è già pronta per l’avvio delle procedure di selezione delle risorse umane per il potenziamento delle strutture comunali. E nelle more si sta predisponendo un intervento straordinario a supporto dei Comuni che sarà attivo entro le prossime 4 settimane.

Per evitare informazioni inesatte circa i tempi e i criteri di accesso alla Misura, si chiarisce che:

1)      Non è vero che i cittadini stanno attendendo il beneficio da 6 mesi. Perché gli esiti sono stati trasmessi a dicembre e dunque è trascorso appena un mese da quando i primi 9500 pugliesi hanno ricevuto comunicazione sugli esiti di accesso al Reddito di dignità. In questo mese, molto lavoro è stato fatto da parte dei Comuni, degli Ambiti territoriali, del partenariato, e di tutti i soggetti istituzionali attuatori della Misura.

2)     Gli esiti sin qui restituiti con apposita nota informativa a ciascun cittadino richiedente sono circa un terzo di tutte le domande presentate (12.000 su 30.074), mentre tutti gli altri esiti saranno comunicati entro il mese di febbraio. Dunque l’incidenza delle domande ammesse su quelle presentate è ancora un dato assai parziale (ad esempio, non è corretto per l’Ambito di Maglie dire che su 248 sono solo 48 le domande ammesse, perché le altre a dicembre erano in corso di istruttoria).

Sui tempi di accesso alla misura: ReD è una misura complessa come lo è il SIA nazionale, con alcune facilities che solo a livello regionale siamo riusciti a introdurre e proprio grazie allo sforzo che la Regione Puglia ha fatto per ridurre gli oneri a carico dei Comuni, che non hanno dovuto sostenere investimenti per le procedure informatiche, ed è stata attivata la collaborazione con INPS per la verifica degli ISEE e dei contributi dei singoli richiedenti; inoltre, è stato consentito che in fase di presentazione delle domande non fossero i Segretariati sociali a ricevere le domande dei cittadini, ma solo gli sportelli CAF e Patronati. E ancora, abbiamo attivato un apposito catalogo informatico per la raccolta dei progetti di tirocinio e di sussidiarietà.

Senza nascondere nessuna delle dimensioni di complessità che hanno accompagnato la prima implementazione del Reddito di Dignità, e dovendo ancora una volta ribadire che introdurre una misura meramente assistenziale e automatica di accesso al sostegno economico sarebbe stato estremamente più semplice ma anche più riduttivo, – peraltro gli stessi Sindaci ci hanno chiesto di scongiurare il rischio di una misura meramente assistenzialistica – è utile ribadire la grande collaborazione in atto con l’intera filiera istituzionale.

Tanti Ambiti territoriali sono già molto avanti con le istruttorie, e avvieranno a breve le prime prese in carico, e per una parte delle domande ammissibili hanno già concluso la fase di valutazione e stanno cominciando con gli abbinamenti ai tirocini e ai progetti di sussidiarietà già disponibili. Questo significa che per gli utenti ammessi al Reddito di Dignità, comincerà la prima tornata di assegnazione del beneficio economico e di avvio dei tirocini già nelle prossime settimane.

Rispetto ai requisiti di accesso si ribadisce che:

  1. è proprio il ReD che amplia notevolmente la platea dei potenziali beneficiari, atteso che la misura nazionale SIA è riservata solo a nuclei familiari con minori, mentre ReD apre anche a nuclei con figli maggiorenni e altri carichi familiari specifici; basti pensare che la stima per gli esiti positivi in Puglia è quella di sforare il 45% delle domande presentate, a fronte di circa il 25% in Italia;
  1. la soglia ISEE 3000,00 è stata fissata a livello nazionale e adottata in tutte le Regioni italiane, inclusa la Puglia per la misura regionale estesa denominata ReD.l’ISEE fa riferimento anche alla quota di patrimonio connesso alla casa così come a depositi bancari anche minimi, ma la normativa ISEE è nazionale e non può essere modificata da una Regione, che appunto non è competente;
  1. la verifica del cumulo di 600 euro mensili è necessaria, secondo la ratio per cui occorre dare priorità alle persone  che non hanno alcun altro beneficio economico assistenziale e previdenziale, individuando prima coloro che non hanno altri mezzi di sussistenza;
  1. la composizione del nucleo familiare è direttamente correlata alla quantificazione economica del sussidio assegnato, perché diversi sono i carichi che il nucleo ha in relazione alla presenza di figli oppure no, di persone con disabilità, ecc… E questo è noto sin dalla prima stesura della legge regionale n. 3/2016 che ha istituito il Reddito di Dignità, come da una lettura attenta del DM 26 maggio 2016 che ha istituito il SIA: Abbiamo sempre puntualizzato che 600 euro costituisce il massimo erogabile per nuclei di 5 o più componenti.

Per le domande risultate ammissibili, cioè in possesso dei requisiti di accesso, l’ammissione è decretata dal superamento della soglia dei 45 punti minimi derivanti da valutazione multidimensionale.

Anche per questo criterio di priorità, va evidenziato che la soglia dei 45 p. è stata fissata a livello nazionale, ma in Puglia proprio grazie al ReD ,siamo pronti ad abbassare il livello minimo di accesso, in relazione alla dotazione finanziaria complessiva.

Va anche detto che proprio la Puglia, per il ruolo di vicecoordinamento della Commissione Politiche Sociali in seno alla Conferenza delle Regioni, ha posto a livello nazionale al Ministero del Lavoro e Politiche Sociali e a tutte le altre Regioni, la necessità di migliorare i requisiti di accesso e i criteri di priorità, per rendere più immediato l’accesso al beneficio economico, atteso che con riferimento ai dati 2016 quasi la metà della dotazione finanziaria nazionale non è ancora stata utilizzata. Confidiamo che già entro il mese di febbraio il MLPS provvederà ad adottare un Decreto Ministeriale di modifica dei suddetti criteri, ferme restando al momento le soglie economiche di accesso.

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