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Bando asili nido a Potenza, nota di “Alleanza delle cooperative”

Per le gravi incongruenze che presenta, a distanza di oltre un anno l’Alleanza delle cooperative Basilicata torna a chiedere con forza il ritiro e la successiva riconfigurazione della gara a procedura aperta per l’affidamento del servizio in concessione degli asili nido aziendali negli edifici di proprietà della Regione Basilicata, dell’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza e dell’università.
Era infatti il 14 febbraio 2020 quando, in una nota ufficiale alla Suarb, l’Alleanza delle cooperative sottolineava come l’importo a base d’asta determinato, nel caso di un numero ottimale di bambini iscritti e di frequenza in tutti i giorni di apertura dell’asilo, non consentiva la copertura del costo del personale impiegato e, a maggior ragione, il recupero delle spese di allestimento e di gestione delle strutture. Alla nota non è mai seguita una risposta. Nel frattempo la procedura è andata avanti a colpi di proroghe, ma senza apportare nessun correttivo e senza nemmeno adeguare il vecchio carente impianto di gara alle nuove normative anticovid relativamente al costo dei materiali di consumo, a cui come minimo andrebbero aggiunti i dispositivi di protezione individuale, e alle specifiche operazioni di sanificazione dei locali. È come se la stazione appaltante chiedesse ai partecipanti alla gara di scommettere sulla fine immediata della pandemia e delle relative disposizioni normative. Nella procedura non è infatti specificata nessuna data, nemmeno presunta, di avvio del servizio e risulta per di più che i locali individuati dall’azienda ospedaliera San Carlo siano attualmente utilizzati per servizi di tipo ambulatoriale, dopo essere stati prestati alle vaccinazioni prima dell’allestimento delle tende Qatar.
Così configurato, il bando impedisce pertanto di impostare una seria progettualità e chiude le porte alla cooperazione che rispetta i contratti nazionali di lavoro e si conforma rispettosamente ai manuali regionali di autorizzazione dei servizi socio assistenziali. Al contrario, stimola le corse selvagge al massimo ribasso che compromettono le condizioni dei lavoratori e ricadono inevitabilmente sui bambini e sulle famiglie che usufruiranno del servizio. E qui si parla di servizi all’infanzia, per giunta in luoghi istituzionali. Per quanto detto, qualora le richieste di modifica non venissero accolte, l’Alleanza delle cooperative Basilicata si vedrà suo malgrado costretta a porre in essere azioni a tutela delle sue associate.

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