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Bari: aumenta il numero dei cani randagi e delle aggressioni

Cresce nel capoluogo pugliese il numero dei cani randagi che, nonostante le tante difficoltà tra cui la scarsità dei fondi e la poca collaborazione con il Comune, le associazioni di volontariato cercano di accudire e curare al meglio. E con l’aumento dei randagi, aumentano anche le aggressioni. In pochi mesi ne sono state segnalate decine e la LAV, Lega antivivisezione, denuncia le poche sterilizzazioni. «Non è possibile definire un numero di randagi – spiega Sara Leone della LAV di Bari – Sono dati variabili anche a causa degli abbandoni. Ne abbiamo trovato uno lasciato su una strada provinciale. Noi come associazione ogni giorno diamo assistenza ad almeno 50 cani che stabilmente vivono nelle periferie di Japigia, Carbonara e nelle vicinanze dello stadio San Nicola». La situazione ancora più grave è presente nei campi rom, dove c’è un’alta concentrazione di randagi usati per l’accattonaggio. «Ai rom – continua la Leone – consigliamo la sterilizzazione dei loro cani, ma la rifiutano, anzi li fanno riprodurre».

Mariateresa Cotugno

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