CronacaPuglia

Bari, detenuto ‘alta sicurezza’ aggredisce agente in carcere

Resta alta la tensione nel carcere di BARI, nel recente passato al centro delle cronache per il continuo ripetersi di episodi ed eventi critici tra le sbarre. Lo denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri, riunito a Polignano per il XXX^ Consiglio Nazionale.
Spiega Federico PILAGATTI, segretario nazionale per la Puglia  del SAPPE: “Da tempo denunciamo una situazione allarmante, caratterizzata da una significativa riproposizioni di eventi critici. Nel primo pomeriggio di oggi, un detenuto italiano ristretto ad “Alta Sicurezza”, ha proditoriamente aggredito un Agente di Polizia Penitenziaria in servizio nella III Sezione detentiva del carcere di Bari. La situazione è grave e servono urgenti interventi. Quel che accade ogni giorno nelle carceri della Puglia ci preoccupa. Eppure le nostre denunce rimangono senza risposte ed adeguati provvedimenti. Gli Agenti di Polizia Penitenziaria devono andare al lavoro con la garanzia di non essere insultati, offesi o – peggio – aggrediti da una parte di popolazione detenuta che non ha alcun ritegno ad alterare in ogni modo la sicurezza e l’ordine interno. Non dimentichiamo che contiamo ogni giorno gravi eventi critici, episodi che vengono incomprensibilmente sottovalutati dall’Amministrazione Penitenziaria”.
Il SAPPE evidenzia l’affollamento delle carceri pugliesi: “Abbiamo un sovraffollamento del 145% circa rispetto alla situazione regolamentare: abbiamo presenti nelle celle 3.325 persone rispetto ai 2.290 posti letto regolamentari. E la Polizia Penitenziaria paga una pesantissima carenza di organico: mancano infatti oltre 500 Agenti in servizio”.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, sottolinea le difficoltà operative della Polizia Penitenziaria in Italia: “Contiamo ogni giorno gravi eventi critici nelle carceri italiane, episodi che vengono incomprensibilmente sottovalutati dall’Amministrazione Penitenziaria. Ogni 9 giorni un detenuto si uccide in cella mentre ogni 24 ore ci sono in media 23 atti di autolesionismo e 3 suicidi in cella sventati dalle donne e dagli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria.  Aggressioni risse, rivolte e incendi sono all’ordine del giorno e i dati sulle presenze in carcere ci dicono che il numero delle presenze di detenuti in carcere è in sensibile aumento. Parliamo di oltre 56.430 ristretti rispetto ai 42mila posti letto effettivi: 19.494 sono gli imputati, 36.585 i condannati, 19.268 gli stranieri. Ed il Corpo di Polizia Penitenziaria ha carenze di organico pari ad oltre 7.000 Agenti”.
Il SAPPE, riunito nei lavori del XXX^ Consiglio Nazionale a Polignano (BA), sollecita “le Autorità politiche e ministeriali ad affrontare concretamente la grave situazione penitenziaria, ogni giorno sempre più preoccupante”.

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