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Bari festeggia il Santo patrono San Nicola

Si rinnova, puntuale ogni anno, l’omaggio della città di Bari a San Nicola. Una devozione profonda, sin dalle prime luci dell’alba. Fiaccole, preghiere e cioccolata calda nei bar, letteralmente presi d’assalto dai fedeli, hanno reso particolarmente suggestivi i vicoli della Città Vecchia, con i negozietti aperti. Numerosi podisti, con in mano le fiaccole, hanno raggiunto la Basilica di san Nicola partendo da diverse postazioni del capoluogo pugliese, come la Pineta San Francesco, Parco 2 Giugno o la Parrocchia di San Francesco d’Assisi di Japigia.
Si celebra anche l’unione del sacro con il popolare: pettole e le immancabili sgagliozze da un lato, artigianato e statuine del presepe dall’altro, con la Basilica gremita, aperta tutta la notte, ed una lunga coda per scendere nella cripta e visitare la tomba del santo di Myra.
Le messe andranno avanti ogni ora, sino alle 13. Dalle prime stime, sono attesi una decina di pullman nel corso della giornata; gli ultimi sono previsti per la messa del pomeriggio, alle ore 17.30, a cui seguirà la consegna della chiavi della città al Santo da parte del sindaco Antonio De Caro e la processione per la Città Vecchia. La chiusura stasera, alle ore 20.30, con i fuochi d’artificio.
“Le prime tracce documentate della colonna miracolosa risalgono al 1359 – ha spiegato Padre Gerardo Cioffari, che cura il centro studi Nicolaiani – ma sono tante le leggende che ruotano intorno alla vita e alle opere di San Nicola. Il Santo e la città sono legati a filo doppio. L’effige di San Nicola era parte integrante dello stemma della città, e fino al XVI o XVII secolo ce ne sono tracce documentate da pergamene molto antiche. Dopo l’epoca della Rivoluzione Francese tutto ciò che riguardava la religione è stato tolto dagli stemmi. Ma la Basilica è stata sempre il cuore di Bari, perché quando non esisteva il Comune, tutti i documenti importanti venivano custoditi qui, è documentato l’obbligo di tutti gli ufficiali più importanti di prestare giuramento a San Nicola, in Basilica, dall’epoca di Carlo II d’Angiò. In uno smalto del 1139 è raffigurato San Nicola che incorona Ruggero II: la città è del Santo e il Santo è della città”.

 

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