Bari, Laforgia mette in dubbio l’alleanza con Decaro alle prossime elezioni comunali
A pochi mesi dall’appuntamento elettorale delle comunali, proseguono a Bari i movimenti e le schermaglie politiche. Michele Laforgia (La Giusta Causa), uno degli esponenti di spicco del centrosinistra, mette in discussione il suo appoggio al sindaco Antonio Decaro. Laforgia, infatti, non condivide alcune scelte di Decaro sia a livello locale (l’apertura a Massimo Cassano di Emiliano) sia a livello nazionale, con il sostegno a Marco Minniti nella corsa alla segreteria del Pd.
“È una scelta che indica una precisa scelta di campo. – afferma Laforgia su Facebook – Marco Minniti è stato il promotore, anche se non l’unico responsabile, di una politica di contrasto all’immigrazione clandestina che ha consegnato migliaia di donne, uomini e bambini alle bande criminali che si spartiscono il controllo del territorio in Libia. Una politica, aspramente criticata dall’UNHCR, mai posta in discussione dallo stesso Minniti e dai vertici del Partito Democratico, che al contrario ne hanno sempre rivendicato la primogenitura e l’efficacia ai fini della riduzione degli sbarchi sulle nostre coste. Antonio Decaro ha un’idea diversa del governo dei flussi migratori e delle politiche di accoglienza, come ha fattivamente dimostrato anche in occasione del recente sgombero del Ferrhotel, garantendo una sistemazione ai profughi somali rimasti senza un tetto. In questi tempi difficili, chi governa è chiamato ad essere coerente anche quando comporta un prezzo. Basti pensare al sindaco di Riace, Mimmo Lucano, che sta pagando di persona proprio per questo”.
Laforgia esclude a livello locale ogni possibile accordo con Massimo Cassano. “Ci siamo opposti a qualsiasi accordo con Massimo Cassano per le prossime elezioni amministrative, ricordando che destra e sinistra non sono intercambiabili. Pensiamo che Antonio Decaro sia un buon Sindaco e che possa essere il candidato di tutti. Ma non abbiamo altre risorse che non siano la nostra coerenza e la nostra credibilità. Se Antonio Decaro pensa di poterne fare a meno, dovrà fare a meno di noi. È una scelta che, adesso, spetta a lui”.