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In Basilicata 78% dei pensionati vive con indennità inferiore di un terzo alla minima

Se in Italia quasi un pensionato su due vive con meno di 1000 euro al mese, nelle aree rurali la media percepita si abbassa notevolmente, ed è proprio qui che si registra la massima concentrazione di pensioni minime, inferiori alla soglia di 500 euro mensili. In Basilicata il 78% dei pensionati della regione (circa 125 mila) percepisce un’indennità che è inferiore di un terzo alla minima. Lo afferma l’Anp (Associazione Nazionale Pensionati) aderente alla Cia-Confederazione italiana agricoltori, che ha promosso per domani 18 novembre a Garaguso (sala consiliare ore 17) un incontro-dibattito sul tema: “Equità e giustizia sociale per una migliore qualità della vita degli anziani e dei pensionati nelle aree rurali”. Il programma dei lavori, coordinati da Paolo Carbone, prevede dopo i saluti istituzionali di Franco Auletta – Sindaco di Garaguso, l’introduzione di Girolamo Costanzo – CIA – Garaguso ed interventi: di Rocco Cavallo – Patronato INAC e Domenico Guaragna – Esperto Terzo settore. Le conclusioni sono affidate a Donato Distefano – Direttore CIA Basilicata
Nelle aree di campagna gli effetti della crisi sono amplificati, soprattutto per gli ‘over 65’, perché agli assegni pensionistici mediamente più bassi si unisce la carenza a volte strutturale dei servizi sociali – sottolinea l’Anp – aggravata dai continui tagli alla sanità e in particolare al Fondo per la non autosufficienza. La conseguenza è che oggi sono 7 su 10 i pensionati delle aree rurali a rischio di povertà o esclusione sociale: un rapporto ancora più allarmante di quello relativo alla popolazione italiana, che tocca il 30%.

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