Basilicata, “certificate” 14 delle 23 discariche oggetto di procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea
“Devo ringraziare il Commissario straordinario per le bonifiche, Generale Vadalà, per le parole che ha riservato alla Basilicata e per l’attestazione che la situazione è ‘già oltremodo ben definita e incanalata verso i corretti iter procedimentali’ grazie al lavoro svolto in questi mesi dalla Regione, dagli Uffici tecnici e dai Comuni, lavoro intenso dal quale sono emersi i ‘chiari gli sforzi fatti per circoscrivere e risolvere gli elementi che hanno portato al contenzioso’. Queste parole confermano le azioni che abbiamo posto in essere in questi mesi per mettere fine all’ennesimo problema ereditato dalle passate Giunte. E proprio per questo, come ho avuto modo di dire al Commissario straordinario Vadalà, nella visita della settimana scorsa, non ho condiviso la scelta del Ministero di commissariare le discariche di Moliterno, Tito e Maratea, oggetto della procedura di infrazione.
Ovviamente, abbiamo offerto la massima collaborazione istituzionale al Commissario, persona attenta e concreta. Nei due anni di governo, siamo riusciti a far certificare 14 delle 23 discariche oggetto di procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea. Delle rimanenti 9, in quelle di Rapolla e Senise i lavori sono in fase di ultimazione e termineranno a giugno; in 3, quelle di Genzano di Lucania, Moliterno, per la quale chiederemo a breve la fuoriuscita dal commissariamento, e Corleto Perticara i lavori sono in corso. Le rimanenti quattro hanno subito un’accelerata: Maratea, i cui lavori sono in fase di aggiudicazione e Matera, i cui lavori sono invece già aggiudicati; mentre Tito ha chiuso la fase di redazione del progetto esecutivo e Salandra è già in fase di aggiudicazione definitiva manca solo la definizione del direttore dei lavori.
Nonostante questi obiettivi raggiunti, nonostante le parole lusinghiere del Commissario Vadalà, le strumentalizzazioni si sono sprecate. Non basta ai soliti noti, evidentemente, che in due anni abbiamo fatto quello che non è stato fatto in dieci e che una figura terza riconosca il lavoro fatto.
Questi soliti noti sono abituati ad affidarsi alle menzogne per nascondere i propri misfatti passati che purtroppo paghiamo e pagheremo tutti noi lucani: penso ai 41 milioni di debito fuori bilancio, all’aumento della tariffa dell’acqua, che, come ho già ricordato, è una misura transitoria (a breve ci saranno novità) ma che siamo stati costretti ad adottare. Tariffa che ho chiesto ad Acquedotto lucano di dettagliare con tutte le voci, incluso il contributo regionale.
Per noi, però, è sufficiente aver riportato la legalità negata per anni. Presto chiuderemo tutta la questione ed è per questo che non abbiamo voluto fare ricorso contro il commissariamento delle discariche lucane.
Le difficoltà che stiamo incontrando per riportare i conti regionali in ordine, per ripristinare la efficienza degli enti, per offrire maggiori servizi ai lucani dimostrano solo una cosa: quello che è stato vergognosamente sfruttato e offeso noi lo riconsegneremo ai lucani a fine mandato rinato: una Basilicata sana, efficiente e capace di sviluppo. C’è chi ha distrutto per vent’anni; noi dimostreremo che anche solo in cinque anni si può costruire, basta amministrare bene”.
Gianni Rosa- Assessore regionale all’Ambiente ed Energia Regione Basilicata