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Basilicata, crescita costante delle domande inoltrate all’Inps

Ancora maglia nera in Basilicata per la cassa integrazione. Dopo il 30 novembre in regione sono state inoltrate all’Inps 2.804 domande di cassa integrazione, di cui 984 ordinaria, 194 fondi di solidarietà e 1.626 in deroga. Di queste, 355 sono state respinte e 2.351 sono state accettate. In totale dal 31 maggio sono state presentate 30.854 domande di cassa integrazione (11.399 in deroga, 3463 fondi di solidarietà, 15.992 in deroga). 

“Un dato in aumento costante dalla fine del primo lockdown nazionale a oggi. Ciò significa che le politiche di sostegno messe in atto dalla Regione, seppur indispensabili, non sono state sufficienti. Il blocco dei licenziamenti, la cassa integrazione e le indennità a favore delle lavoratrici e dei lavoratori hanno avuto un ruolo fondamentale nel non far precipitare il sistema in un baratro da cui sarebbe stato veramente difficile risollevarsi, ma il perdurare della pandemia necessita una ulteriore proroga degli ammortizzatori sociali per accompagnare la ripresa e salvaguardare i posti di lavoro e contestualmente definire un percorso per il quale la Regione deve fare fino in fondo la sua parte, non limitandosi agli aiuti a imprese e a categorie sociali. – ha detto il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa – Le possibilità che derivano dal Recovery Plan e dalle risorse residue della programmazione europea 2014/2021 e della nuova programmazione 2021/2027 sono infinite, ma bisogna agire in fretta e secondo un programma preciso e dettagliato, che non può prescindere dalla condivisione con il mondo sindacale. Il blocco dei licenziamenti e la velocizzazione dell’erogazione del sostegno al reddito deve accompagnarsi ad agevolazioni di accesso al credito per le tantissime aziende che hanno bisogno di liquidità per continuare a sopravvivere e permettere il mantenimento dei posti di lavoro. Serve un piano strategico di sviluppo che delinei la Basilicata dei prossimi anni per tutelare il lavoro e lo sviluppo, un piano industriale che rilanci e metta insicurezza il nostro sistema manifatturiero e delinei anche un nuovo modello sociale di welfare che affronti il tema dei bisogni delle persone e del calo demografico e dell’ invecchiamento.

Il governo Bardi metta il lavoro e la salute al centro della sua attività e della sua agenda politica. È inaccettabile perdere tempo prezioso con i capricci della maggioranza quando c’è una regione che sta affogando”.

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