Basilicata, efficienza e qualità , i punti cardine della riforma del sistema sanitario
La riorganizzazione, ha spiegato Pittella, nasce dall’esigenza di uniformare la rete assistenziale regionale ai vincoli stringenti imposti dalle norme nazionali, garantendo, però, i bisogni di salute del cittadino
Il sistema sanitario regionale si riorganizza. Dal 1 gennaio 2017 sarà operativo un nuovo assetto funzionale della sanità lucana con lo scopo di razionalizzare la rete ospedaliera e i servizi sul territorio. Il primo punto fermo è il disegno di legge approvato oggi dal governo regionale. Subito dopo la riunione di giunta, il presidente della Regione, Marcello Pittella, e gli assessori, in una conferenza stampa, hanno illustrato le novità e i contenuti della proposta normativa che passa adesso all’esame delle Commissioni consiliari e, successivamente del Consiglio. All’incontro con i giornalisti hanno partecipato, oltre ai direttori delle aziende sanitarie lucane, il presidente della Quarta Commissione consiliare, Luigi Bradascio, e il capogruppo in Consiglio del Pd, Roberto Cifarelli.
Pittella, che sta effettuando un giro di consultazioni sul territorio per condividere e raccogliere le osservazioni degli stakeholder e degli operatori, ha spiegato che la riforma nasce dall’esigenza di adeguare il sistema sanitario regionali ai vincoli stringenti delel norme nazionali in tema di orari di lavoro e di tetti di spesa per le assunzioni, ai quali si aggiungono i parametri di sicurezza e di efficienza per gli ospedali previsti dal decreto del ministero della Salute n. 70 del 2015, che determina i volumi di attività, i bacini di utenza e i posti letto ospedalieri ridotti in Basilicata da 2173 a 2051.
La riforma, ha tenuto ha evidenziare Pittella, prosegue nel solco dell’organizzazione della sanità definita negli ultimi dieci anni, caratterizzata dall’istituzione del servizio di emergenza-urgenza e dalla divisione tra rete ospedaliera e servizi distrettuali sul territorio.
Qualità dei servizi, appropriatezza, efficacia delle cure, razionalizzazione delle risorse in un’ottica non ragionieristica ma di tutela della salute del cittadino, sono i cardini della riorganizzazione del sistema sanitario lucano. Una prima azione, in un territorio così vasto come quello lucano, riguarda il potenziamento del 118. “Il servizio – ha sottolineato Pittella – avrà un’unica regia regionale, affidata all’Asp, e sarà articolato in modo più capillare sul territorio con l’acquisto di 15 nuove ambulanze. Contestualmente sarà riorganizzato il sistema delle comunicazioni e una fase sperimentale di volo notturno dell’elisoccorso, che dovrà toccare ogni Comune della Basilicata dove ci sia un campo sportivo”.
Più netta, poi, la separazione tra le strutture per gli acuti dalla lungodegenza. Nella nuova organizzazione l’Azienda ospedaliera regionale (Aor) “San Carlo, Dea di secondo livello assumerà la titolarità dei presidi ospedalieri di Lagonegro, Melfi e Villa d’Agri per costituire un’unica struttura ospedaliera articolata in più plessi che erogheranno, in base alla complessità, le prestazioni di ricovero per gli acuti. L’Azienda sanitaria locale di Potenza, inoltre, assumerà la titolarità del presidio ospedaliero di Pescopagano, che così si aggiunge alla gestione diretta dei presidi ospedalieri distrettuali di Venosa, Lauria, Chiaromonte e Maratea per la presa in carico dei pazienti cronici o che versano in condizioni di fragilità. Nell’Azienda sanitaria locale di Matera, invece, il presidio ospedaliero Dea di I Livello “Ospedale Madonna delle Grazie” comprenderà il presidio ospedaliero di base di Policoro. Piena autonomia per l’Irccs Crob di Rionero, che consolida la funzione nevralgica di coordinamento per le patologie tumorali. Con la costituzione della rete oncologica si farà in modo di prendere in carico il paziente garantendogli le migliori cure e il minore disagio possibile. Il percorso di riforma sarà monitorato dall’Istituzione dell’Osservatorio regionale sui servizi della persona composto da esperti con riconosciute esperienze in campo sanitario.
Per l’assessore alle Politiche della Persona Flavia Franconi, “il processo di riordino costituisce una tappa importante per il sistema ospedaliero lucano. La medicina deve andare sul territorio e andare incontro ai bisogni di salute dei cittadini. Agli ospedali per acuti bisogna far ricorso solo in situazioni molto gravi. Stiamo procedendo a innovare il patrimonio tecnologico degli ospedali con nuove tecnologie. Con un progetto di telemedicina cercheremo, inoltre, di portare la medicina a casa dei pazienti”.
Bradascio, nel suo intervento, ha espresso parole di apprezzamento “per la capacità e la volontà del governo regionale che ha raccolto le sollecitazioni fortissime dei consiglieri per il rimodellamento del sistema sanitario. Toccherà adesso alla Quarta commissione consiliare aprirsi al dialogo e all’ascolto e, se possibile migliorare la proposta”.
Anche Cifarelli ha apprezzato il metodo messo in campo. “L’argomento è delicato, la riforma nasce dalla necessità di affrontare norme nazionali che impongono la razionalizzazione del sistema per ottimizzare le risorse e far crescere la qualità e richiede la massima coesione dei gruppi regionali”