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Basilicata, il consigliere Cifarelli denuncia i ritardi nell’utilizzo del fondo prevenzione del rischio sismico

Tra qualche giorno rievocheremo una data infausta per la Basilicata e per l’intero Paese: il terremoto del 23 novembre 1980. 
In quell’occasione venne fuori, in tutta la sua drammaticità, l’impreparazione e le difficoltà con le quali, la comunità lucana e lo stesso Governo di allora, si ritrovarono a fare i conti dinanzi ad un fenomeno così devastante. Dopo quella esperienza nacque il Dipartimento della Protezione Civile strutturato e articolato su tutto il territorio nazionale e, soprattutto, iniziò un cambio di mentalità circa il concetto di prevenzione nella programmazione degli interventi per la messa in sicurezza del territorio.  
Uno dei più importanti provvedimenti nazionali riguarda proprio l’istituzione del Fondo per la prevenzione del rischio sismico previsto dalla Legge 24 giugno 2009, n. 77 con una dotazione complessiva di 965 milioni di euro. E’ quanto dichiara il Consigliere regionale del Partito Democratico Roberto Cifarelli. Su questo tema, ho presentato una interrogazione al Presidente della Giunta e all’Assessora alle Infrastrutture per comprendere quanto si sta facendo in Basilicata e se ci sono ritardi nell’utilizzo di queste risorse.
L’Ordine dei Geologi di Basilicata ha, meritoriamente, sollevato la questione, in quanto le risorse previste dal Fondo, per la Basilicata, suddivise in sette annualità, alla data odierna risultano utilizzate in minima parte, più precisamente le prime due annualità (2010 e 2011). 
Gli interventi per la Basilicata, in quanto territorio altamente sismico, – precisa l’esponente PD – avevano l’obiettivo di dotare il territorio di studi di Microzonazione Sismica, sia di livello 1, sia di livello 2 e 3. La Microzonazione Sismica è la suddivisione dettagliata del territorio in base al comportamento del terreno durante il terremoto. Il livello 1 della MS individua le aree soggette ad amplificazione sismica. I livelli 2 e 3 quantificano gli effetti di amplificazione all’interno delle singole microzone.
La Regione Basilicata ha concluso le prime due annualità e ha approvato studi di MS di livello 1 in 62 comuni sui 117 previsti. E tutto il resto ??
Come se non bastasse poi, – aggiunge Cifarelli – nel 2016 la Regione Basilicata ha stipulato contratti con dei professionisti proprio per dare maggiore impulso a questi studi, fondamentali ai fini della progettazione, della pianificazione e dell’emergenza e per la ricostruzione post eventi sismici.
Fatto sta che i lavori relativi alla terza annualità non sono ancora conlusi,  ancora 55 Comuni lucani non sono dotati di studi di MS di livello 1 ed, inoltre, non sono ancora state attivate le procedure per avviare gli studi di livello 2 e 3, con il rischio concreto di perdere il finanziamento se entro novembre 2022  non verranno iniziati gli studi di MS 1,2 e 3 nei Comuni che non ne sono ancora dotati.
 Pertanto, – conclude il Consigliere Cifarelli – ho chiesto conto, al Governo regionale, sui motivi del ritardo accumulato e, soprattutto, di chiarire la tempistica occorrente per dotare tutti i Comuni lucani di studi di Microzonazione Sismica basilari  per la pianificazione di interventi post sismici.
L’intera comunità di Basilicata, si augura che , tra una lite e l’altra, il Governo regionale, nell’evitare la revoca del finanziamento, pensi maggiormente al bene dei Lucani.
 

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