Basilicata, il segretario generale della Cisl denuncia la carenza di personale nei Comuni lucani
“Una nuova stagione di assunzioni di profili tecnici/dirigenziali, il ricambio generazionale per i segretari comunali, la stabilizzazione dei precari, insieme ad una redistribuzione equa degli interventi statali sono l’unica via per salvare i Comuni lucani ormai al collasso e delineare un futuro concreto che si intersechi con il Pnrr e gli sviluppi che questo potrebbe portare se ben articolato dalle amministrazioni locali e non subito da processi di palazzo”. È quanto propone il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa, per arrestare la desertificazione del lavoro pubblico.
Per Summa in Basilicata i Comuni, “che sono il primo presidio istituzionale e in alcune realtà ormai anche l’unico, vista l’assenza persino della caserma dei carabinieri e degli uffici postali, sono sottoposti a continui smembramenti a danno esclusivo dei cittadini. Gli Enti locali soffrono di mancanza di personale e del taglio della spesa imposto, il che significa taglio ai servizi comunali. La politica e le scelte governative non sono mai andati in direzione delle comunità, prevedendo una stagione di concorsi per le pubbliche amministrazioni e una mirata politica programmata per colmare la grave carenza di segretari comunali, pilastro dell’azione legislativa locale. In alcuni paesi lucani – denuncia il segretario – si trovano situazioni con segretari comunali a scavalco su 6/7 Comuni compromettendo la già difficile azione amministrativa. Numerosi pensionamenti non sono stati compensanti con nuove energie lavorative di giovani lucani preparati e pronti a subentrare e a rinvigorire atti ormai stantii. Addirittura ci sono Comuni con un solo dipendente comunale dove consiglieri, assessori e sindaco si vedono costretti ad avviare procedimenti amministrativi per evitare che all’ingresso del Palazzo comunale si ponga il cartello: chiuso per mancanza di personale. Anagrafe, cimiteri, servizi scolastici, asili nido, servizi sociali, infrastrutture minime essenziali – aggiunge Summa – sono tutte attività che procedono a singhiozzo per mancanza di personale”.