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Basilicata, istituiti nuovi corsi di italiano per i migranti

Nel 2018 furono candidati dal Coordinamento migranti della Regione due progetti per un corso di lingua italiana e l’altro per attività formative e sbocchi lavorativi per qualifiche carenti in agricoltura e nei servizi. Il finanziamento accordato con i Fondi Fami nel 2019 furono di circa 800.000 euro per i due interventi che furono affidati il primo ad Arlab ed Ufficio scolastico Regionale ed il secondo alla Agenzia competente per le misure formative. A seguito delle difficoltà gestionali dell’Arlab, nonostante il lavoro di progettazione dei partners il corso di italiano 2 non è mai iniziato nonostante l’individuazione, con relativi avvisi, di oltre 550 migranti che hanno chiesto di partecipare da oltre un anno. Per quanto concerne il corso di qualificazione per gli sbocchi lavorativi il percorso non è stato completato nonostante alcuni tentativi attuati dall’Alsia.
In questo quadro abbiamo più volte chiesto alle strutture gestionali interessate, agli organismi della Prefetture di sbloccare la situazione anche per evitare la perdita delle risorse fissate per il prossimo giugno. Gli interventi ci sono stati e permetteranno l’inizio dei i corsi di lingua il prossimo 7 novembre con le attività didattiche che permetteranno l’occupazione di docenti e personale lucano. Si tratta di una buona notizia che va ad aggiungere alla definizione dei procedimento amministrativo per il completamento del “Centro della Pace di Scanzano , dopo 28 mesi di attesa, per l’utilizzo dei due milioni dei fondi PON.
Restiamo in attesa della conclusione delle procedure interventi relativi alla realizzazione dei Centri di accoglienza di Boreano e Gaudiano, candidati sempre nel 2018 e finanziati da oltre un anno per 300 posti e servizi innovativi con circa 8 milioni. Intanto a fine mese terminerà  l’attività stagionale del Centro di Palazzo che ha ospitato circa 350 Lavoratori. La gestione dell’Arci, con fondi regionali, ha assicurato il trasporto degli ospiti ,che sono stati sottratti ai caporali, anche per il contributo degli ispettori del lavoro e delle forze dell’ordine. Nel ringraziare quanti si sono impegnati per lo sblocco del corso di lingua italiana resta da verificare lo stato di avanzamento dei progetti di formazione, di recupero di terreni ed aziende e di altre misure finanziate dalla U.E non ancora attuate. 
Pietro Simonetti – Centro Studi e Ricerche Economiche e Sociali

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