Basilicata, presentata la Relazione annuale sulla convalida delle dimissioni lavoratrici madri e lavoratori padri
In Basilicata, nel corso del 2021, l’85% di chi ha scelto volontariamente di abbandonare il proprio lavoro è donna e le ragioni sono da attribuire alla “mancanza di sistemi di welfare aziendali e sociale”. E’ il dato più significativo emerso dalla Relazione annuale sulla convalida delle dimissioni lavoratrici madri e lavoratori padri redatta dall’Ispettorato territoriale del Lavoro di Potenza e Matera in sinergia con l’Ufficio della Consigliera regionale di parità, presentato ieri nella Sala Inguscio della Regione Basilicata su iniziativa della Consigliera Ivana Pipponzi.
Nel 2021, ovvero l’anno di riferimento del Relazione dell’Ispettorato Lavoro, sono stati emessi 211 provvedimenti di convalida (64 nella provincia di Matera e 147 in quella di Potenza) di cui 180 su richiesta di donne (62 a Matera e 118 a Potenza) e 31 su richiesta di uomini (2 a Matera e 29 a Potenza). Emblematiche le ragioni alla base delle dimissioni: mentre la maggior parte dei lavoratori (ben 21 su 31) ha deciso di lasciare il lavoro a causa del “passaggio ad altra azienda”, per la maggior parte delle lavoratrici, invece, le dimissioni sono dipese dalla “mancanza di sistemi di welfare aziendali e sociale tali da consentire alla mamma di conciliare le esigenze lavorative con quelle di cura della prole”.
“Attraverso la lettura di questi dati emergono le problematiche connesse alla tutela della genitorialità e al contrasto alle discriminazioni di genere, ed è proprio da queste che bisogna partire per costruire le future azioni politiche del mercato del lavoro femminile. Il rapporto dice chiaramente che l’assenza o l’inadeguatezza dei sistemi di welfare penalizza le donne. la genitorialità impatta in maniera strutturalmente diversa sulla partecipazione al mercato del lavoro di uomini e donne Occorrono interventi mirati per superare il divario di genere e raggiungere l’effettiva parità”, ha commentato la Consigliera regionale di parità, Ivana Pipponzi.