Basso Salento, registrati 4 casi di influenza
Un morto e tre ricoverati in Rianimazione. È il pesante bilancio registrato nel Basso Salento a causa delle complicazioni dell’influenza.
I primi due casi si sono verificati settimana scorsa, gli ultimi due ieri. I pazienti sono stati tutti sottoposti al tampone per l’individuazione del ceppo virale, ed è già stato accertato che si tratta di influenza di tipo A, mentre si attende da Bari la verifica del ceppo, ossia se riguarda i sottotipi: H1N1, di solito quello che circola in prevalenza, H1N2, H3N2. Tutti e quattro i casi sono accaduti nell’ospedale di Tricase. L’uomo deceduto aveva 67 anni, e anche lui era il candidato ideale per la vaccinazione essendo un malato cronico, ma la sua rinuncia alla vaccinazione è costata cara.
“Non siamo ancora al picco dell’influenza. – ha detto Giuseppina Turco, direttore Igiene e sanità pubblica Area Sud della Asl di Lecce – Stiamo rilevando che qualcosa sta accadendo. Abbiamo avuto la segnalazione di cinque casi con influenza certa, mentre l’anno scorso ne abbiamo avuti sei durante tutto il periodo dell’epidemia. Per quattro persone si è reso necessario il ricovero in Rianimazione per complicanze gravi da influenza, purtroppo uno è deceduto qualche giorno fa. Per i primi due casi e quindi anche per la persona deceduta abbiamo già accertato che il medico curante ha proposto la vaccinazione perché si trattava di persone rientranti nelle categorie a rischio, ma è stata rifiutata. Quanto accaduto conferma che l’influenza colpisce maggiormente le persone alle quali è consigliata la vaccinazione. Sappiamo che tutti i casi sono di tipo A e aspettiamo l’individuazione del ceppo o sottotipo”.
A rendere difficile la vita c’è anche l’Ili, la sindrome parainfluenzale. “In questo periodo gira di tutto. Non c’è un vaccino che protegga al 100%, ma i vaccinati hanno una possibilità ridotta di contrarre queste infezioni e quindi sono più protetti dalle complicanze. Oggi non ci si può vaccinare più, ma si può prevenire l’infezione osservando le misure di igiene personale, evitando i luoghi affollati dove è più facile ammalarsi”, ha detto Turco.
Cinzia Annatea Germinario, responsabile dell’Osservatorio epidemiologico della Regione Puglia, ha avvertito che il picco ancora non è arrivato: “Siamo ad una incidenza pari a 6,45 casi per mille abitanti. Il numero totale di ammalati dall’inizio della epidemia è pari a 152mila cittadini pugliesi. Il numero maggiore è quello relativo alla fascia d’età 0-4 anni. La curva epidemica continua a salire, non abbiamo ancora raggiunto il picco. Per la copertura vaccinale è ancora presto, i medici stanno ancora fornendo i dati”.