Bawer, buona prestazione ma zero punti da Ferentino
La Bawer Olimpia Matera torna a casa con una buonissima prestazione da Ferentino, ma senza punti da aggiungere alla propria classifica. Una gara condotta in maniera quasi ineccepibile, ma mai chiusa, che ha portato nel finale allo scatto d’orgoglio dei padroni di casa, capaci di sfruttare al meglio alcuni situazioni favorevoli e di chiudere il match in proprio favore dopo aver rincorso Matera per i precedenti 37’ di gioco. Purtroppo quest’anno la formazione di coach Ciccio Ponticiello non riesce a scrollarsi di dosso questo male assurdo, legato agli ultimi possessi ed alle realizzazioni negli ultimi istanti di gara, sempre più difficili. La palla pesa sempre di più tra le mani dei biancazzurri negli ultimi frangenti degli incontri, e spesso neppure un pizzico di fortuna aiuta il roster di Ponticiello, costretto ad osservare a pochi secondi dalla fine una tripla che balla sul ferro e torna in campo, quando sul capovolgimento di fronte lo stesso tentativo da parte degli avversari finisce nella retina dopo aver preso un giro sul ferro molto simile. E’ il basket, può succedere, ma la ripetitività di questi episodi porta il tecnico biancazzurro a dover ogni settimana fronteggiare questo problema, divenuto solamente psicologico e quasi per nulla tecnico. Così, anche la gara a Ferentino si aggiunge alle sconfitte giunte nel finale.
LE DICHIARAZIONI POST-GARA DI CICCIO PONTICIELLO – “Siamo ancora una volta qui a commentare una gara gestita molto bene per oltre il novanta per cento del tempo. E’ una situazione seriale. Sicuramente i nostri errori hanno la loro importanza, ma in questa gara ne abbiamo commessi davvero pochi, ma quando sono stati commessi è divenuto fatale per la nostra sconfitta. L’anomalia è che, da settembre, veniamo sempre e puntualmente puniti su questi errori. Anche se, giochi a Ferentino, contro la migliore squadre, almeno sulla carta, dei due gironi Sud; trovi il miglior Panzini dai tempi di Vigevano, che sostituisce nel migliore dei modi l’assente Guarino. Poi ti ritrovi a fare la conta di quanto avvenuto: una palla persa, una tripla per parte sul ferro, la tua esce, quella degli avversari si infila dopo aver attraversato il perimetro del canestro. L’unica cosa da fare è stringere i denti e continuare a lavorare sodo, come stiamo facendo, visto che questa mattina ci siamo allenati duramente nonostante una trasferta lunga dieci ore di viaggio, solamente con la tenacia e la voglia di fare ad accompagnarci in questi frangenti della stagione. Infatti, ormai sono poche le componenti tecniche, ma è solamente il fattore emotivo lo spartiacque tra il vincere e il non vincere. Anche contro Ferentino abbiamo fatto il possibile fino all’ultimo possesso, non siamo e non lo siamo stati nemmeno nell’ultima gara, la squadra che gioca male e perde”.
L’ANALISI TATTICA DELLA GARA – “E’ stata una partita dai ritmo forsennati, tra due squadre che amano correre ed hanno un elevato tasso tecnico. Sicuramente chi l’ha vista si è potuto divertire; probabilmente è stata la nostra miglior partita dall’inizio della stagione, ma ciò non mitiga il fattore seriale che ci attanaglia ancora in questo momento”. Qualche parola anche sui singoli, visto l’exploit di Vico, tornato a realizzare più di venti punti in una sola gara. “Analizzare la gara di Vico solamente per il suo tabellino sarebbe riduttivo, lui sta facendo bene da diverse gare. Seba, infatti, è dall’inizio dell’anno che sta giocando in modo differente, sta provando a legare insieme una struttura offensiva diversa rispetto alla passata stagione, con un ottima fase di contenimento. Contro Ferentino ha potuto far valere la sua esplosività tra Panzini e Bonfiglio. Poi, se il tabellino ci dice che a qualcun altro manca qualche punto rispetto al solito non è detto che non ha contribuito alla gara nella maniera migliore, spesso le giocate al tiro non dipendono solamente dalle decisioni della propria squadra, ma anche del gioco degli avversari, come per esempio per Lagioia, che è stato partecipe più in altre fasi del gioco, nonostante il suo tabellino sia meno pingue”.