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Bernalda Futsal, il ritorno di Luca Fusco

La notizia era nell’aria da tempo, il ritorno del “figliol prodigo” che torna nella sua terra: Luca Fusco (classe 1992) di professione ultimo difensivo con il vizio del gol. Sarà lui l’uomo deputato ad impostare la manovra dalle retrovie con maestria e grinta. Davide ci spiega il suo ritorno in rossoblu, in realtà la sua lontananza è stata provocata da motivi di lavoro: “In realtà è bastato poco, un cenno d’intesa con il presidente Plati e tutto è andato per il meglio. In ogni caso non mi vedo con nessun’altra maglia addosso se non con quella del Bernalda Futsal“. Fusco ritrova una squadra diversa rispetto alla sua ultima esperienza in rossoblu, ringiovanita dai tanti giovani cresciuti nella “cantera” bernaldese: “Ritrovo sicuramente una squadra in una categoria diversa. Un gruppo rinnovato perché molto più giovane con ragazzi che hanno bisogno di crescere ancora tanto, con pochi stranieri per via delle nuove regole della Lega e, come dicevo prima, una categoria diversa rispetto a quella che ho lasciato anni fa, composta di squadre molto attrezzate, condite da giocatori di grande qualità. Da una parte è un bene perché in questo modo si lavora sul “giovane italiano” e dall’altra è un peccato perché si è perso un po’ quello spettacolo di cui eravamo abituati“. Sugli obiettivi stagionali Davide non ha dubbi: “Sarà un Bernalda come quello della passata stagione, la mina vagante fatta di giovani speranzosi e vogliosi di riconfermarsi con l’aspettativa di giocare nuovamente i play off. Il tecnico Marcio Volpini è una certezza, sa lavorare benissimo con i giovani quindi sono super fiducioso di vedere il Bernalda nella parte alta della classifica“. L’ultima battuta della nostra “chiacchierata” riguarda le condizioni fisiche dello stesso calcettista con le sue aspettative: “Ritorna un Davide Fusco voglioso di indossare di nuovo la maglia rossoblu e sentire ancora il boato del Palacampagna. A livello fisico sto bene, non ho mai avuto problemi perchè anche in Spagna ho sempre giocato. Più maturo sicuramente, più paziente con i giovani ma la voglia di vincere quella no, non è mai cambiata”.

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