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Bilancio Policlinico di Bari, recuperati ben 27 milioni di euro

Il Policlinico di Bari prosegue lungo la strada dell’efficientamento finanziario. Il bilancio 2019, infatti, si è chiuso con un recupero di 27 milioni di euro. Il piano strategico di efficientamento avviato dalla direzione generale ha consentito un significativo miglioramento rispetto al 2018 riducendo la perdita da 41 milioni dell’esercizio precedente ai 14 milioni di oggi. A registrare il maggior incremento di produttività, in termini di volumi e in termini di complessità, sono state le unità operative di Neurochirurgia universitaria (+2,5 milioni di euro), Chirurgia epatobiliare e Centro trapianti (+2,1 milioni di euro), Chirurgia toracica universitaria (+884mila euro). Con il segno più anche le attività di Neurologia universitaria, Urologia, Ortopedia, Chirurgia generale, Medicina interna ospedaliera. Le sale operatorie a disposizione sono passate da 16 a 21 e questo ha determinato l’aumento delle ore di sala operatoria da 48mila del 2018 a 63mila del 2019 con un incremento pari al 30%.
In aumento anche il numero di ore di sala operatoria per la chirurgia robotica in particolare quella urologica. Significativi i numeri dei trapianti, passati dai 295 del 2018, ai 348 del 2019, con una crescita del 18%. In particolare i trapianti di rene sono passati da 55 a 73 e quelli di cornea da 108 a 158.
“Nel 2019 il Policlinico di Bari ha concentrato gli sforzi verso patologie complesse per offrire ai pazienti provenienti da tutta la Puglia una risposta sanitaria concreta e d’eccellenza in loco, necessaria per evitare che si debba andare fuori a curarsi”, ha detto il direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore .

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