CronacaMicroPostPuglia

Bocciata la proposta di legge attuazione 194 in Puglia

Quest’oggi, durante la seduta del Consiglio Regionale pugliese, è stata presentata la proposta di legge “Norme in materia di concreta attuazione in Puglia della legge n. 194/78”, bocciata immediatamente dai consiglieri PD e del centrodestra, con l’astensione dei cinque stelle.
“In Puglia ci sono appena 23 ginecologi non obiettori negli ospedali pubblici disposti a praticare l’interruzione volontaria di gravidanza, tant’è che il 90% dei medici ginecologi sono obiettori di coscienza. Se si prendono in considerazione i dati territoriali, la situazione risulta molto più allarmante: nella provincia di Brindisi è presente un solo medico non obiettore, nella provincia di Foggia ne sono presenti quattro, di cui due in via di pensionamento.  A ciò si aggiunge il numero di consultori pubblici che corrisponde ad appena 147 in tutta la Regione.” Dichiara Sara Acquaviva, coordinatrice della Rete della Conoscenza Puglia, “A 40 anni esatti dalla legge 194, la legge sull’interruzione volontaria di gravidanza, fortemente voluta all’interno di un clima teso e con posizioni molto discordi, ci ritroviamo a constatare l’ennesima violazione del diritto di aborto e della possibilità di decidere sul proprio corpo. In una fase in cui la percentuale di gravidanze indesiderate e violenze è sempre più alta, si rivela più che necessario partire dal ruolo della conoscenza e dai luoghi della formazione per garantire un’educazione sessuale che riesca a scardinare i tabú esistenti sulla sessualità per ottenere una conoscenza di se stessi e degli altri. A ciò è necessario accompagnare politiche sulla contraccezione che riescano ad evitare gravidanze indesiderate, garantendo la piena conoscenza e fruizione dei metodi contraccettivi alla popolazione della nostra regione, partendo da una maggiore consapevolezza sul loro utilizzo da parte in particolar modo dei più giovani.
Riteniamo gravissimo quanto accaduto, a fronte degli allarmanti dati attuali, e rivendichiamo un investimento da parte della Regione che metta al centro del dibattito il futuro del diritto alla sanità delle donne pugliesi e più in generale degli studenti e dei giovani residenti in Puglia,  in riferimento alla contraccezione e alla prevenzione delle gravidanze indesiderate.”

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