Bonifica Valbasento, il 19 marzo la prima riunione della Conferenza dei Servizi
“Il 19 marzo si terrà presso la direzione Generale del Ministero dell’Ambiente la prima riunione della Conferenza dei Servizi istruttoria relativa al progetto di messa in sicurezza e bonifica del Sito di Interesse Nazionale Val Basento – Area ex Materit, un passo avanti verso la risoluzione di una delle principali criticità ambientali della nostra regione, oltre che un concreto riscontro per l’attività posta in essere in questi mesi dal Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata”.
E’ quanto dichiarano, in una nota, l’assessore all’Ambiente della Regione Basilicata, Gianni Rosa, e il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giovanni Vizziello.
“La Conferenza dei Servizi -dichiarano Rosa e Vizziello – è uno strumento volto a semplificare e ad accelerare il complicato iter burocratico relativo all’acquisizione delle determinazioni in tema di bonifica di tutte le amministrazioni ed i gestori di beni o interessi pubblici interessati alla problematica del risanamento ambientale di una determinata area, e, per quanto attiene la Val Basento, non è stato facile raggiungere questo risultato alla luce delle decennali criticità ambientali che l’area ex Materit ha fatto registrare”.
“Non c’è dubbio che il rapporto industria – territorio si sia svolto nel tempo, in Basilicata – ricorda Rosa – dando vita ad una relazione problematica, fatta più di disgregazioni che di convergenze, come testimoniato dalla presenza dei sacchi di amianto e del percolato abbandonati e lasciati indisturbati per decenni ad inquinare l’area di Ferrandina”.
“La vicenda del SIN Val Basento – spiega Vizziello – è la manifestazione più eloquente dell’incapacità di chi ha avuto responsabilità di governo nella nostra regione di esercitare un ruolo di indirizzo e di controllo, capace di coniugare attività industriali e tutela dell’ambiente e della salute pubblica”.
“A questo modello di governance territoriale vogliamo reagire con i fatti – concludono Rosa e Vizziello – trasformando un’area ad elevata contaminazione ambientale in un sito bonificato, in grado di garantire la salute e l’ambiente e che possa anche essere attrattivo per nuovi insediamenti produttivi”.