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Bonus, battaglia a suon di ricorsi

“C’è un solo modo per reagire all’attacco leghista che viene dal Veneto contro gli interessi della Basilicata: disdire il Memorandum d’Intesa sul petrolio e rifiutarsi di avviare le trattative con il Governo fino a quando non sarà data certezza del ripristino della “card carburanti”. A sostenerlo è il coordinatore regionale di Fli, sen. Egidio Digilio, preannunciando un’iniziativa parlamentare perché “non si può consentire che sia il Tar o il Consiglio di Stato ad occuparsene. Il Governo deve intervenire e rispondere dei suoi impegni”. Alla notizia che il governatore pdl della Regione Veneto, Marino Zorzato, ha fatto ricorso al Tar, il consigliere Autilio si chiede per quale ragione “la Regione Veneto, per la presenza di un impianto rigassificatore sul suo territorio, rivendica lo stesso diritto della Basilicata per l’estrazione del petrolio. Un diritto che, nelle modalità e nell’entità, non spetta a noi riconoscere e che, ci risulta, sia stato al centro della estenuante trattativa sui bonus benzina promessi dallo Stato alla Basilicata e al Veneto, a seguito di un emendamento leghista alla legge 99 del 2009, che pure è riuscito ad inserire tra i beneficiari, accanto alle regioni che ospitano le estrazioni, quelle che accolgono i rigassificatori (ossia, oltre al Veneto, Liguria, Emilia e Marche)”.

Tutti nel calderone, da destra a sinistra, le associazioni lucane e i rappresentanti dei vari partiti in Basilicata, non risparmiano nessuno. Uffici postali presi d’assalto, code estenuanti dei cittadini, battaglie sull’importo, manifesti di “vittoria” ed ora tutto subisce un brutale stop, ma a farne le spese ancora una volta i lucani.

Il Csail per voce di Filippo Massaro, attacca il Presidente “sceicco” Vito De Filippo ed il sottosegretario Guido Viceconte, chiamato a tutelare i lucani presso il Governo. Nella nota del comitato, Massaro scrive “Senza la card benzina – che per noi del  Csail-Comitato promotore Indignati Lucani resta un’elemosina da rifiutare e rinviarla al mittente – con quale faccia lo  “sprovveduto- Governatore-sceicco”  si siederà al tavolo della Cabina

di Regia per aprire il “ libro dei sogni e buoni propositi” (Memorandum)? Come può continuare a difendere e tutelare il popolo lucano del petrolio? Prenderà atto che poteri lobbistici delle compagnie e dei leghisti sono più forti o meglio che le sue armi innocue somigliano alla lancia spuntata utilizzata da Don Chisciotte ? Sono domande che forse non sfiorano gli abitanti del Palazzo di viale Verrastro e i suoi comunicatori ufficiali, che ieri presi dal riferire sulla presenza del pane di Matera alla sagra della “Fedda Rossa”, hanno bucato la notizia del Tar del Lazio (o forse in mancanza di una ignominia reazione del Presidente impegnato nel matrimonio del secolo), ma che almeno ci auguriamo servano a riaccendere il dibattito (e non solo politico) tra le nostre comunità sull’uso vergognoso sinora effettuato del nostro patrimonio petrolifero in rapporto ai benefici. Ogni giorno che passa troviamo un motivo in più per essere indignati in nome e per conto di tutta quella gente che ha fatto la fila agli sportelli degli uffici postali, come di quella gente che è stata esclusa dalla card, dei giovani in attesa di una chiamata da società ed imprese subappaltatrici del settore petrolifero, dei malati che hanno contratto la malattia del secolo vivendo a contatto con i pozzi e con il Centro Oli di Viggiano”. Nel frattempo il Senatore Latronico, in un comunicato stampa scrive “al fine di non perdere le somme gia’ stanziate e in erogazione, e’ in corso la presentazione della richiesta urgente al Consiglio di Stato di annullamento della sospensiva, che sara’ esaminata gia’ ad agosto”.    Prosegue pertanto regolarmente il ricevimento delle domande per il ‘bonus’ negli uffici di Poste Italiane. Rimangono in ogni caso ferme le previsioni di legge relative al diritto al beneficio per i residenti delle regioni con produzione di idrocarburi in proporzione alle effettive produzioni ottenute nelle regioni stesse”. Intanto mercoledì 3 agosto le Camere chiuderanno per la pausa estiva. Al rientro si riprenderanno le questioni sospese con i proverbiali “tempi” di discussione a cui ormai siamo abituati e i giorni voleranno, così si arriverà al 10 settembre termine ultimo per la presentazione delle domande per ricevere la card, nella più assoluta confusione. Decisamente una telenovela dal lieto fine incerto ed i più cattivi chiedono ora al pdl, una nuova campagna manifesti con l’autogoal registato.

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