Bonus Gas in Basilicata, Cifarelli: “Fallimentare operazione elettorale”
“La misura del Bonus Gas, introdotta con la Legge Regionale n. 28 del 2022, che avrebbe dovuto fornire gratis la molecola gas a tutte le famiglie e gli enti pubblici della Basilicata, avrebbe dovuto rappresentare un concreto sostegno per i cittadini della Basilicata, le amministrazioni locali e le imprese. Tuttavia, a distanza di oltre due anni dalla sua introduzione, permangono forti dubbi sulle sue modalità applicative e sulla reale sostenibilità economica. Lo abbiamo detto più volte e oggi i fatti ci danno ragione: il cosiddetto gas gratis così come è stato concepito, senza voler ascoltare nessuno, si è dimostrato uno strumento esclusivamente per finalità elettorali, senza una reale programmazione e senza una strategia chiara sulla sua sostenibilità economica.”
A denunciarlo è il Consigliere regionale, Roberto Cifarelli, che torna a evidenziare tutte le criticità di una misura che, a distanza di oltre due anni, presenta più ombre che luci. “Ignorando che la molecola gas doveva essere gratuita, moltissimi cittadini hanno lamentato l’assenza dello sconto in bolletta o la presenza di voci poco trasparenti, mentre le amministrazioni locali e le imprese, che avrebbero dovuto beneficiarne, non hanno mai visto l’applicazione del contributo.”
Oltre alle evidenti lacune nell’attuazione, il nodo centrale resta la sostenibilità economica della misura: “Quando è stato varato il Bonus Gas, il prezzo della materia prima era intorno a 1 euro al metro cubo, ma nel 2023 la media è stata sotto 0,50 euro e nel 2024 si è attestata intorno agli 0,30 euro. Questo significa che la Regione ha incassato molto meno del previsto, eppure nessuno ha mai chiarito come intenda far fronte alla riduzione delle entrate e alle relative spese.”
Secondo Cifarelli, oggi diventa indispensabile non solo comprendere come garantire l’erogazione del bonus in modo efficace e trasparente, ma anche eventualmente rivedere il ruolo della società partecipata API-Bas S.p.A. oppure di SEL, affinché una delle due possa essere incaricata di gestire la distribuzione del gas direttamente nelle case dei cittadini saltando a pie’ pari tutte le procedure di rimborso.
“Abbiamo sempre criticato questa misura, perché nata da logiche propagandistiche piuttosto che da una reale volontà di affrontare i problemi energetici della Basilicata. Oggi, però, è necessario fare chiarezza: servono risposte certe e un piano concreto che garantisca equità e trasparenza nell’erogazione del contributo.”