Boom della Fim alle elezioni della Rsa Fiat
La Fim-Cisl è il sindacato che ha registrato la crescita più forte alle elezioni per la costituzione della Rsa alla Sata di Melfi. Alla lista della Fim sono andati 1.449 voti pari al 31,1 per cento e 15 Rsa con un avanzamento netto rispetto alle elezioni del 2010 quando conquistò 866 voti e 12 Rsu. In termini assoluti la Fim ha ottenuto 583 voti in più rispetto al 2010 con una crescita di quasi il 70 per cento, la più alta tra tutte le liste in competizione. Affermazione netta della Fim anche nelle aziende della componentistica che applicano il nuovo contratto Fiat.
Alla Sistemi Sospensioni (gruppo Magneti Marelli) la Fim raddoppia i voti e diventa il primo sindacato con il 49,6 per cento che valgono 1 Rsa e 1 Rls. Alla Sirio (azienda che si occupa di sicurezza industriale negli stabilimenti Fiat) la Fim passa dal 6,8 al 34,2 per cento e conquista 1 Rsa. Alla Pcma, infine, la Fim mantiene il seggio del 2010. Anche nelle aziende dell’indotto, dunque, si conferma il trend iniziato con le elezioni, la scorsa settimana, delle Rsa alla Pcma di Tito e Pisticci dove la Fim è risultato nettamente il primo sindacato. L’esito delle elezioni nelle aziende della componentistica che applicano il contratto Fiat consolida il primato della Fim in termini di delegati in tutto l’indotto.
“È un risultato egregio che conferma la capacità di attrazione della Fim e del suo modello di sindacato consensuale”, commenta il segretario generale Antonio Zenga. “Il fatto che la Fim abbia registrato un avanzamento così significativo in termini di voti sia alla Sata che nelle aziende della componentistica – continua il segretario della Fim lucana – vuol dire che i lavoratori e le lavoratrici hanno premiato la condotta limpida e coerente della Fim e con il loro voto hanno dato una risposta inequivocabile a chi pensava di fare man bassa di consensi e a chi con argomenti capziosi ha cercato di infangare in ogni modo la competizione elettorale”.
“La Fim c’è e cresce grazie al consenso dei lavoratori e grazie al lavoro fatto in questi anni dai propri delegati. È stato un lavoro duro, condotto spesso in condizioni ambientali rese avverse dalla crisi di mercato e da relazioni industriali conflittuali. Ora la sfida che attende i nostri delegati e tutta la Fim – conclude Zenga – è tradurre il consenso in capacità di condizionare positivamente le scelte della Fiat e di difendere la competitività e l’affidabilità della Sata dentro un’azienda a vocazione sempre più globale”.