Bper, chiusa filiale di Oppido Lucano
Il Gruppo Bper ha comunicato alle organizzazioni sindacali che, in coerenza con quanto previsto nel piano industriale 2019-2021, il prossimo 22 maggio darà l’avvio alla fase di chiusura già programmata del terzo slot di filiali sul territorio nazionale. In Basilicata questa volta l’Istituto modenese “saluta” il comune di Oppido Lucano dando l’addio (dopo la chiusura di Acerenza nel 2019) al territorio dell’Alto Bradano. La Fisac Cgil esprime preoccupazione per le politiche aziendali che, ancora una volta, confermano il progressivo abbandono del già fragile tessuto economico di una regione come la Basilicata.
Soltanto nel 2019 il Gruppo Bper aveva proceduto alla chiusura nel territorio lucano di altre filiali (oltre Acerenza, Pisticci, Rotondella e Matera Asm). Dunque la predicata “attenzione al territorio” va a farsi benedire in favore del “più importante” conto economico, anche se – ben conoscendo la redditività degli sportelli chiusi mantenuta alta grazie al sacrificio continuo dei colleghi – riteniamo che la decisione potrebbe essere antieconomica causa la potenziale perdita di quote di mercato.
“Sollecitiamo il Gruppo Bper e amministratore delegato Alessandro Vandelli affinché chiariscano quale sia la posizione e quale l’impegno rispetto alle azioni a sostegno di un territorio investito da una condizione di crisi economica e sociale ampia e diffusa che tarda ad attenuare la sua morsa e che richiede, perciò, una più forte responsabilità sociale delle imprese e del Gruppo stesso nelle scelte d’investimento. – ha detto Bruno Lorenzo Segretario Organizzativo Regionale FISAC-CGIL –Coordinamento Nazionale aziendale Bper FISAC-CGIL – Abbiamo sempre ribadito il ruolo sociale del credito come presidio del territorio ma anche come mezzo di contrasto alle economie sommerse, la chiusura degli ultimi presidi sul territorio potrebbero difatti favorire un maggior ricorso all’usura, attività questa sempre “disponibile” e in prima linea. Si conferma, purtroppo, negli ultimi anni un disimpegno nel nostro territorio da parte dei grandi gruppi che ancora una volta incide negativamente sul nostro sistema socio-economico. La FISAC CGIL ribadisce con forza che la Basilicata ha bisogno di un sistema bancario radicato e capillare sul territorio per offrire servizi sempre più efficienti e migliori alla clientela privata e per assistere, specie in un momento di difficoltà economica terribile come questo a causa del diffondersi del virus COVID19, gli artigiani e le piccole e medie imprese nell’accesso al credito agevolato. La chiusura di sportelli bancari in comuni già in forte difficoltà darà probabilmente un colpo di grazia alla già difficile ripresa economica. La FISAC di Basilicata ritiene, inoltre, che la data del 22 maggio in ogni caso avrebbe dovuto essere procrastinata in quanto comporterà inevitabile mobilità del personale che, alla luce anche delle restrizioni previste nei Decreti sicurezza delle scorse settimane, sarà costretto a doversi spostare chissà dove mettendo a rischio la propria salute e quella dei propri familiari”.