Braia: “In Basilicata lockdown politico per la Sanità, dopo quello da coronavirus”
“Dopo quattro mesi di emergenza coronavirus, che faremmo bene a non dichiarare sconfitto, invece di ripartire su tutti i fronti, in primis quello dei servizi di assistenza ai cittadini, si blocca la sanità annunciando una riforma che ancora ufficialmente non c’è, ma che già provoca danni.
Basta giocare sulla pelle degli operatori della sanità di Basilicata, ciò coinvolge l’intera comunità lucana. Basta illuderci con un piano di riforma annunciato solo sui giornali che riunisce, accorpa, riorganizza ma che al momento di ufficiale pare partorire solo una lettera del DG, su indicazione dell’Assessore Leone, per ordinare il blocco dell’applicazione degli atti aziendali esistenti, le proposte di atti aziendali in divenire, l’avanzamento e conclusione di iter amministrativi che dovrebbero attribuire incarichi di funzione in proroga da anni. Atti fondamentali per l’operatività quotidiana di tutti i presidi ospedalieri e territoriali esistenti e decisivi per attribuire ruoli e funzioni che oggi, tra pensionamenti e spostamenti, sono totalmente scoperti.”
Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva.
“Di una cosa il presidente Bardi e l’Assessore Leone siano tranquilli – prosegue il Consigliere Braia – non accetteremo mai una proposta che parli solo di contenitori senza contenuto. Insieme al piano di riordino è necessario contestualmente il piano sanitario da cui non può essere disgiunto, a partire dal Madonna delle Grazie, dal San Carlo, per la Val D’Agri, Policoro, Pescopagno, Venosa passando per Stigliano e Lagonegro. I lucani vogliono capire tutto, insieme a cosa il governo regionale intende fare: su questi temi non esistono fughe in avanti che lacerano territori e destabilizzano il comparto e la comunità.
In audizione, l’Assessore Leone risponde alle interrogazioni relative alla prontezza della sanità di Basilicata nella fase di emergenza continuando, però, a umiliare i medici di medicina generale non meritevoli – secondo lui – di alcuna attenzione e riconoscimento, al punto da ricevere la dura critica del suo collega di maggioranza Baldassarre. Leone poi si silenzia quando deve spiegare perché non ufficializza la proposta e nel mentre blocca tutto e anche sull’utilità – ad oggi – di quelle che non possiamo chiamare che tende, donate dal Qatar che, per il montaggio, ci sono costate 400.000 euro, lontane anni luce dal poter essere chiamate ospedali da campo.
Gravissime, invece – a mio avviso – sono le dichiarazioni ufficializzate alla commissione dal DG Barresi che il Presidente Zullino ha letto integralmente. E’ evidente come siano sintomo di uno scontro assurdo in atto tra la politica regionale ed il DG del San Carlo che denuncia la paralisi del nosocomio, senza l’approvazione dell’Atto Aziendale che il DG Esposito, con l’Assessore Leone, hanno voluto stoppare, insieme a tutto il resto.
Il rischio di una paralisi è reale, la denuncia dei sindacati e delle associazioni a difesa dei cittadini sul ritardo del riavvio dei servizi ordinari ne è la testimonianza. Le mancate verità raccontate dall’Assessore Leone sui fondi regionali da utilizzare per riconoscere il lavoro del personale impegnato nell’emergenza sono state smascherate con l’annuncio che rimarranno solo i 4 milioni di euro del governo nazionale ad essere distribuiti. Sono spariti, quindi i 3 milioni di euro che avrebbe dovuto mettere. La lettera che blocca tutto in attesa di una riforma che non c’è e che si annuncia come relativa al contenitore ma senza contenuto è la ciliegina sulla torta di una politica assente che dal lockdown non credo saprà più uscire.
Per tale imbarazzante situazione – conclude Luca Braia – abbiamo chiesto una urgente audizione del DG Esposito e dell’assessore Leone in merito alla motivazione del blocco e deve essere la Commissione il luogo in cui si deve presentare, sempre se esiste, la proposta di riordino (contenitore) della sanità per cominciare con ordine ad avviare le discussioni che non possono durare il tempo di una seduta e che devono coinvolgere tutti, ordini dei medici, infermieristici, direttori generali, sindacati sino alle rappresentanze dei cittadini stessi.
E’ proprio dal Piano Sanitario che si capiranno le vere intenzioni di una maggioranza che sta generando solo confusione e gettando nello sconforto l’intero comparto e la comunità tutta.”