Brindisi, Consales si avvale della facoltà di non rispondere davanti al gip Licci
Si è avvalso della facoltà di non rispondere dinanzi al gip Giuseppe Licci, l’ormai ex sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, arrestato e posto ai domiciliari lo scorso sabato, assieme ad un imprenditore e al capo ufficio amministrazione di un’azienda privata. Consales è accusato di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio per una tangente da 30.000 euro intascata per pagare un debito personale con Equitalia in cambio di presunti favori alla ditta Nubile. L’azienda aveva in gestione un impianto di trattamento dei rifiuti e, secondo le ipotesi dei pm Giuseppe De Nozza e Savina Toscani, avrebbe ricevuto in cambio favori dal sindaco per sbloccare l’appalto e facilitazioni nella conduzione “fuori dalle regole”.
Consales, a quanto ha riferito l’avvocato Massimo Manfreda dopo l’interrogatorio di garanzia, non ha per il momento chiesto la revoca della misura cautelare. La difesa ha giustificato la scelta del silenzio con la necessità di studiare gli atti di indagine, circa 15.000 file contenuti in 6 cd. Non ha escluso nei prossimi giorni la possibilità di chiedere un interrogatorio dinanzi ai pm.