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Brindisi, Lsu senza lavoro dopo quasi 20 anni

Sulla carta sono inquadrati come lavoratori socialmente utili, destinati alle mansioni di pulizia e manutenzione, ma, concretamente, per ben 19 anni sono stati impiegati all’interno del Comune di Brindisi dietro ad una scrivania svolgendo funzioni di segreteria, di amministrazione con tanto di computer, casella postale certificata istituzionale, sviluppando così una professionalità ben diversa da quella prevista in origine sul loro contratto. E’ il caso di alcuni dipendenti assunti attraverso una convezione stipulata tra il Comune di Brindisi e lo Stato, e che oggi rischiano di restare a casa senza un lavoro.
Lo Stato che per due decenni ha rinnovato questa convenzione ora ha deciso di eliminarla, e per i circa 75 lavoratori brindisini il futuro all’interno della struttura cittadina non è certo. Quella dei lavoratori socialmente utili è una storia vecchia. Entrati al Comune di Brindisi durante l’amministrazione di Giovanni Antonino attraverso una serie di progetti, sin da subito questa gente viene impiegata in mansioni differenti da quelle previste: come detto, finiscono dietro una scrivania nei vari dipartimenti, lavorano nell’ufficio casa, nell’ufficio lavori pubblici e persino nell’ufficio di gabinetto del sindaco.
Per 19 anni lavorano in questi ambiti, acquisendo conoscenze e professionalità, svolgendo mansioni a contatto con il pubblico e rendendo servizi utili all’intera comunità. Nel frattempo lo Stato continua periodicamente a rinnovare la convenzione per tutti e settantacinque sino a quando decide di eliminare questo tipo di contratto. Durante l’amministrazione Carluccio il Comune di Brindisi elabora un piano per stabilizzarli, le risorse tuttavia non consentono di salvarne neppure la metà. Le disponibilità economiche permettono all’amministrazione di stabilizzarne solo 22, grazie ad un contributo della Regione Puglia di 30mila euro, per le assunzioni a tempo pieno e 18mila euro a tempo parziale.
Le vicende politiche degli ultimi mesi sono note; cade l’amministrazione Carluccio e i lavoratori socialmente utili restano al palo. Ma non è tutto, la situazione di questi settantacinque lavoratori è resa ancora più grave dal fatto che la tipologia di contratto avuta per ben 19 anni non ha consentito loro di avere contributi validi ai fini pensionistici. In pratica nonostante gli anni di lavoro questa gente non ha diritto neppure ad una pensione.
 

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