British Gas abbandona Brindisi
Dopo undici anni di attesa per le autorizzazioni, British Gas ha deciso di abbandonare il progetto del rigassificatore di Brindisi. E’ stato Luca Manzella, ad di British Gas, a rendere nota la decisione del colosso inglese; Manzella ha anche annunciato sul quotidiano ‘Il Sole 24 Ore’ che ha avanzato la richiesta di mobilità per i 20 dipendenti: “Nonostante 250 milioni di euro già investiti, la casa madre è delusa e scoraggiata dal continuo braccio di ferro con le autorità italiane e ha deciso di riconsiderare dalle fondamenta la fattibilità dell’investimento”. Da oggi, quindi, le attività della British Gas sono da considerarsi chiuse. Un tira e molla che ha sfiduciato l’azienda d’Oltremanica: la prima richiesta è del 2001, a cui sino seguiti tantissimi ricorsi amministrativi, ed il Governo centrale non convocava la conferenza dei servizi.
“Pensiamo che il governo Monti – ha spiegato Manzella – così come si rivolge agli investitori stranieri, dovrebbe essere altrettanto chiaro con gli industriali del nostro paese, specie in questo momento, dove c’è bisogno di certezze. Sul piano internazionale, si ha la sensazione che l’investimento sia rischioso”.
Il Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, a margine della partenza del Treno Verde di Legambiente, è tornato sulla questione British Gas: “La decisione dell’azienda inglese arriva con 11 anni di tira e molla. E’ una loro decisione, noi non lavoriamo per procacciare opportunità di investimento ad imprese. Ma, comunque, quello che possiamo fare è cercare la giusta maniera affinchè le procedure di autorizzazione di progetti e investimenti avvengano in tempi certi: questo sarebbe già un bel passo in avanti per l’Italia”. Alla domanda se su questo aspetto si possa intervenire con una legge delega sulle grandi opere, Clini ha risposto di sì.
Nel frattempo il Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, ha dichiarato che andrà a fondo per capire quando sia responsabilità di procedure troppo lunghe, oppure se ci sono altri problemi. Passera avalla la possibilità espressa da Clini sulla legge deroga: “Si, è un tema sul quale stiamo lavorando da alcuni mesi”