Bruno Mastroianni a Lecce, Maglie e Taviano per presentare “Storia sentimentale del telefono”
Da giovedì 9 a sabato 11 marzo il giornalista, filosofo, social media strategist e docente universitario Bruno Mastroianni torna nel Salento per presentare il suo libro “Storia sentimentale del telefono. Uno straordinario viaggio da Meucci all’Homo smartphonicus” (Il Saggiatore). Il minitour, promosso dall’associazione Diffondiamo idee di valore e dal festival Conversazioni sul futuro, prenderà il via giovedì 9 marzo alle 19 nella sede della Società Operaia Giuseppe Garibaldi in via Immacolata a Taviano a cura dell’Associazione Culturale Vittorio Bachelet e della Libreria Idrusa. Venerdì 10 marzo alle 10 l’autore incontrerà le studentesse e gli studenti del Liceo Scientifico Statale “Leonardo da Vinci” in via Giovanni Gentile a Maglie. Alle 18:30 appuntamento nella Biblioteca “OgniBene” in Viale De Pietro 45 a Lecce, in collaborazione con Comune di Lecce, SocioCulturale, Fermenti Lattici e Boboto. Storia sentimentale del telefono è il racconto lungo 150 anni del nostro romantico e turbolento rapporto con questa invenzione rivoluzionaria. Un album di ricordi composto dalle telefonate che ci siamo scambiati da ogni parte del mondo. Sabato 11 marzo dalle 10 alle 12, infine, alle Officine Culturali Ergot in Piazzetta Ignazio Falconieri a Lecce, Bruno Mastroianni terrà il seminario “Giornalisti sull’orlo di una crisi social (senza nervi)“, aperto al pubblico e valido per il riconoscimento di quattro crediti formativi deontologici obbligatori dell’Ordine dei Giornalisti (info e iscrizioni www.formazionegiornalisti.it). Nella dimensione relazionale della rete, quello che fa un giornalista può rafforzare o a distruggere la relazione di fiducia con il pubblico. Si possono commettere passi falsi che possono costare cari, non solo ai professionisti della comunicazione: in questi casi occorre gestire la crisi in maniera ragionata. Ingresso gratuito. Info 3394313397 – conversazionisulfuturo.it.
IL LIBRO
«Quella tra uomo e apparecchio telefonico è una relazione complicata, di odio e amore: come quelle coppie che si lasciano e tornano insieme a più riprese, si tradiscono, ma poi si perdonano, si fanno male, eppure si ritrovano sempre». Tutto è iniziato quasi per caso. Da una donna malata e un marito che non voleva lasciarla sola mentre lavorava in un’altra stanza. L’esigenza che aveva spinto l’emigrato italiano Antonio Meucci a progettare il «telettrofono» è rimasta la stessa attraverso tutta l’evoluzione di questo prodigioso oggetto: comunicare, annullare le distanze. Ma come siamo cambiati noi, mentre cambiava il modo di farlo? Che esseri umani erano quelli che entravano nelle cabine telefoniche armati di un sacchetto di monetine? E quanto siamo diversi da chi allungava il filo a spirale della cornetta da una stanza all’altra in cerca di un po’ di privacy? Ci hanno fatto perdere di più la pazienza la linea che cade o le insistenti chiamate dei call center? Bruno Mastroianni ci guida in un viaggio che da Meucci e Bell conduce sino al dispositivo fisso con la rotella e ai primi cellulari, per approdare infine all’era degli smartphone, in cui telefonare è diventata l’ultima necessità per cui utilizziamo il telefono: una narrazione che si snoda tra storia e costume, musica e pubblicità, per raccontare come, in uno strumento così semplice e geniale, abbiamo trovato il mezzo per esprimere la nostra anima.